Home / Vicolo / Gli zingari utilizzano le fontane come toilette

Gli zingari utilizzano le fontane come toilette

Condividi quest'articolo su -->

TORINO – I residenti sono disperati, ma ormai i rom la fanno da padroni nella totale indifferenza dell’amministrazione comunale.

Per necessità di coerenza troviamo doveroso iniziare l’articolo raccontando di un fatto avvenuto circa una settimana fa in Piazza Vittorio Veneto: esattamente di fronte al Ristorante/Pizzeria da Michele, dove è situata la stazione notturna dei taxi, si è posizionato un simpatico personaggio che, dopo aver montato una cassa sonora e aver preso in mano un microfono, ha iniziato ad intrattenere i clienti del Ristorante con musica e battute.

Il simpatico teatrino è stato fulmineamente interrotto dal più che tempestivo intervento dei Carabinieri, probabilmente richiamati dal gestore del locale, che con una solerzia incredibile hanno fermato il ragazzotto per accertamenti (il fine dell’improvvisato cantante non era raccogliere qualche spicciolo, bensì divertirsi con una goliardica trovata).

Di fronte a un simile episodio non possiamo che interrogarci sulla totale mancanza di uguale trattamento riservato ad altre persone sempre nel contesto urbano. Come mai questa pignoleria nel punire un innocuo intrattenitor di popolo, quando allo stesso tempo viene usato il più totale menefreghismo verso quella comunità rom, stanziata nel campo (abusivo) del Gerbido, che quotidianamente utilizza i toret (pubblici) per lavarsi biancheria e genitali?

Quali motivi impediscono al nostro “beneamato” sindaco di dare l’ordine alle forze di sicurezza di sgomberare campi rom abusivi, nati e cresciuti come funghi in totale libertà, succhiando gratuitamente a sbafo acqua corrente, elettricità e gas? Perché i bambini, i ragazzi e qualsiasi persona residente nella zona di Corso Tazzoli non può abbeverarsi alle fontane pubbliche, causa l’utilizzo di queste da parte del fondoschiena degli zingari?

Sono domande che ci piacerebbe rivolgere direttamente al sindaco Piero Fassino, curiosi di ascoltare un’ennesima predica di ecumenismo, “volemose bene” e uguaglianza. Peccato signor sindaco che, a dispetto delle errate profezie di un certo filosofo tedesco a Lei molto caro, l’Italia sia ancora uno Stato di diritto, in cui tutti sono tenuti a rispettare un determinato numero di leggi codificate, pena il lecito esercizio della violenza da parte dello Stato sul cittadino attraverso le altrettanto legali forme di coercizione previste. Dobbiamo metterci in testa che nel momento in cui ciò non venisse rispettato, si uscirebbe dallo Stato di diritto e come disse un “certo” John LockeContro l’esercizio del potere oltre il diritto, è SEMPRE e COMUNQUE giusto ribellarsi“.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Raggi assolta anche in Appello per falso accusa il Governo di far solo chiacchiere

Pensate che ci sia un solo italiano non pentastellato, uno solo, che dopo la conferma …