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Il Comune di Torino subaffitta Piazza Vittorio?

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TORINO- Il Comune di Torino è sul lastrico, lo dimostra il fatto che è il più indebitato d’Italia e lo dimostrano anche i piani di svendita programmati dal Sindaco per il trasporto pubblico locale.

Fassino e compagni devono ringraziare la fine dell’era Monti e con essa il termine del rispetto del patto di stabilità che stava per portare la città di Torino sull’orlo del crollo finanziario, a meno di non intraprendere la scappatoia delle svendite e privatizzazioni selvagge, che avrebbe trasformato l’economia cittadina in una zuffa neoliberista.

Tuttavia la situazione rimane comunque instabile e ciò lo si è potuto notare dalle timide risposte date ai manifestanti del Bike Pride che, in maniera legittima, chiedevano un investimento nelle piste ciclabili; peccato che i soldi per questo investimento proprio non ci siano e tutto quello che possono dire Lubatti e co. è un vaghissimo “Vedremo…“.

Che il Comune abbia esaurito i fondi lo si può notare anche dai numerosi cantieri inattivi sparsi per la città, emblematico è quello di Porta Nuova, fermo ormai  da tempo immemore. C’è poi un finto cantiere, che però ancor più emblematicamente rappresenta la ricerca spasmodica di ossigeno danaroso da parte del Comune, ed è sito in Piazza Vittorio Veneto, per intenderci la Piazza porticata più grande d’Europa.

Arrivando da Via Po sul lato sinistro della Piazza potrete osservare che l’intera facciata di un palazzo è stata completamente sommersa da impalcature; a  creare dei dubbi è però il cartellone pubblicitario che campeggia enorme lungo le impalcature, le quali, tra l’altro, sono in piedi da diversi anni, senza che nessuno vi abbia mai visto un operaio intento a lavori di restauro.

Può essere che il Comune, con il consenso dei residenti e dei gestori dei locali, abbia dato in affitto quella parte ben visibile della Piazza per rimpinguare delle casse che languono? Un’affermazione che rimarrebbe mera ipotesi se però esistessero altre supposizioni altrettanto credibili, ma di fronte ad un’impalcatura ferma da anni senza manovali, non possiamo che trarre le nostre conclusioni.

Certo uno scenario futuro per Torino fatto di tutor iper sensibili e splendidi palazzi oscurati da degli squallidi subappalti pubblicitari non è proprio incoraggiante. Ma se una delle prospettive è questa non dobbiamo far altro che rendere omaggio alle amministrazioni monocolore che si sono avvicendate a Palazzo Civico.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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