Viale alberato del ‘500 a rischio per un parcheggio della giunta Fassino

TORINO – La fassinata del giorno inerisce il parcheggio che si vorrebbe costruire, interrato, sotto corso Marconi: corso che dal 1500, pensate un po’, ospita per decreto comunale una doppia fila di ippocastani, nell’ordine della tradizione dei grandi viali alberati di Torino, città più inquinata d’Italia, seconda in Europa ed ottava nel mondo.

Alcuni tra gli alberi a rischio trapianto, già cresciuti considerevolmente dal momento di questa fotografia.

E’ previsto che per l’edificazione di questo parcheggio vengano abbattuti alberi antichissimi. Questa è un’edificazione peraltro piena di problemi, stante il fatto che potrebbe ostruire una falda acquifera che renderebbe instabile alcuni edifici della zona (stando agli studi del Politecnico di Torino). Ma torniamo all’argomento, per chi scrive (ma non per gli altri giornali) nodale: l’abbattimento di 23 grandi ippocastani ultracentenari e lo spostamento di 28 ippocastani da corso Marconi, ove sono situati, in un parco della città. Un’operazione simile, ricordiamo, ebbe esito negativo: quando si trattò di spostare gli alberi da corso Spezia al parco della Colletta, tutti i vegetali morirono, e pensare che le dimensioni erano anche più ridotte dei 28 ippocastani più giovani che si cercherebbe in tal modo di salvare.

La massa beelante di giovani torinesi si sposta da un quartiere all’altro come gira il vento, così, dopo che i murazzi sono stati messi in regola (e quindi di fatto chiusi), San salvario è diventato il nuovo luogo di culto della gioventù subalpina. Il parcheggio è impossibile da trovare ogni sera ed il parcheggio appare pertanto al momento un’opera da fare; tuttavia quella zona è stata appena riaperta dopo anni di lavori per la costruzione della metropolitana: è giusto e sensato risottoporla a lunghi lavori per un parcheggio che, mutati di nuovo i gusti della gioventù, potrebbe rivelarsi inutile?

Il territorio infatti, scoperta una nuova area di sollazzo notturno, potrebbe tornare per intero in mano agli spacciatori, al momento contenti profluvio sì abbondante di clienti, seppur infastiditi dalla troppa italianità nella zona.La vera questione è comunque se questi antichi e maestosi alberi debbano essere tranciati per gli onerosi e forse inutili esperimenti della giunta Fassino. La risposta per chi scrive è evidentemente negativa.