Home / L'Elzeviro / Il Manifesto fa apologia di reati?

Il Manifesto fa apologia di reati?

Condividi quest'articolo su -->

TORINO – Il Manifesto, quotidiano che si autodefinisce “comunista”, parla dell’emergenza dei profughi provenienti dal Nord Africa. In un articolo pregno di retorica e di falsità un giornalista vuole commuovere lo sventato lettore che si inerpica nella lettura di abbozzi di casi umani e dei loro viaggi sui barconi. Davvero degli abbozzi, come potremmo improvvisarne tanti, senza scendere nello specifico; così, tanto per far capire la presupposta vicinanza dello scrivente con le tragiche vicissitudini dei profughi. Ecco che questo loro avere sofferto giustificherebbe le loro azioni di fuga dai centri di identificazione ed espulsione ed addirittura il fatto di essere stati salvati per mare, ed essere portati da Lampedusa nei centri disseminati per l’Italia (si fa riferimento a quello di Settimo Torinese) costituirebbe un’ulteriore aggravante della loro peripezia, senza considerare il fatto del tetto, del riscaldamento e del vitto a costoro forniti in corso di identificazione.

Ma il giornale non si ferma qui: molto irresponsabilmente a giudizio di chi scrive il Manifesto fa apologia di reato: nella fattispecie esalta mediante mezzo stampa la occupazione di edifici da parte degli anarchici dei centri sociali Askatasuna e Gabrio di Torino, che, invece di fornire i loro locali ai malcapitati, hanno occupato illegalmente altri stabili per far collocare questi immigrati clandestini nelle case che vengono da queste azioni illecite sottratte, ad esempio, a chi civilmente è in attesa, collocato nelle liste apposite, di una sistemazione abitativa popolare. L’intervista ad un non meglio specificato Andrea di Askatasuna, poi, ha del ridicolo: questo signore (?), dall’alto della sua autorità in materia, parla di una lotta appena iniziata per supportare le istanze di codesti immigrati che chiedono residenza e lavoro. Askatusuna, che non paga vitto né affitto, evidentemente non sente la crisi e non ha cognizione del fatto che i nostri stessi connazionali subiscano le angherie della congiuntura economica e della vergognosa pressione fiscale italiana: anche sul pagamento delle tasse (o meglio, sull’assenza di ciò) da parte di codesti signori violenti e sprezzanti delle regole (si vedano, tra le varie cose, le affissioni selvagge e deliranti che deturpano la città) ci sarebbe poi da ridire.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Normativa sul Green Pass: quando la certezza del diritto va a farsi benedire

E` caos tamponi e green pass: milioni di cittadini lasciati a sé stessi Da sempre …