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Maghreb Parking Spa al Quadrilatero

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E’ da più di un anno che numerose sollecitazioni sono indirizzate alla giunta Fassino per spingerla a fare qualcosa.
I punti del parcheggio abusivo sono noti a tutti i torinesi, vessati non solo dall’agenzia dei trasporti, ma anche dal Maghreb Parking e associati, che da anni gestisce diversi parcheggi integrando tutte le sere dell’anno il reato di minaccia privata, quello di estorsione, con probabilmente anche altri reati (come l’essere nel nostro territorio illegalmente, lo sfruttamento di minorenni) e aggravanti di tutti i tipi. Ma la legge penale è lettera scritta, lettera morta. Nelle aule la si studia con noia e rassegnazione, pur sapendo che subito al di fuori delle Università e delle biblioteche essa è obliata, per non parlare di come essa venga vituperata dall’applicazione dei tribunali.

Da anni le zone sono sempre le stesse, ma la parola bonifica mette una paura matta a una giunta eletta anche grazie agli italiani per così dire “di fresco”. E qui a Torino di questo esemplare di “italiani” ve n’è a josa. Il fatto iniquo è da ravvisarsi nella concessione della cittadinanza a chiunque dimostri, in un modo o nell’altro, di avere lavorato per una diecina d’anni in questo paese, non importa se in un covo di cinesi dove in dieci anni non è nemmeno filtrata, per errore, una parola nel nostro vetusto idioma. Il mandarino è la lingua del futuro e nel giuramento dinanzi al pubblico ufficiale qualcuno sente qualche difficoltà a ripetere le parole stranamente italiane che farebbero giurare fedeltà alla repubblica, alla bandiera, e altre scempiaggini simili.
Il parcheggio di via Piave: di giorno gentilmente
affidato dalla Maghreb park. spa al Gruppo trasporti torinesi
Ma non divaghiamo, torniamo alla nostra Maghreb parking società per azioni: questa società molto redditizia della quale, al di fuori delle regole del mercato, si può essere soci solo appartenendo ad un’etnia arabeggiante o essendo un tossicomane ultimo stadio (di quelli che ormai si fanno le pere negli occhi), è diffusa a macchia d’olio nel nostro territorio. Prendiamo ad esempio il caso che uno voglia recarsi nel Quadrilatero romano, zona con molti locali nel centro medievale della città: ebbene le viuzze sono inibite al traffico e lì nei pressi vi è un parcheggio molto ampio, in via Piave, sempre zeppo di “sottoposti” pronti, in quanto tali, a chiamarti Capo, e a scucirti con questa lusinga demenziale un po’ di moneta. Ma anche solo in piazza Arbarello, zona limitrofa, tossici e maghrebini, a due passi dalla caserma dei Carabinieri, ingaggiano tutte le sere una battaglia per la sopravvivenza, sulle spalle degli automobilisti che, lì recatisi per una birra dopo una giornata stressante, non hanno voglia di discutere, e pagano. Anche dovesse essere una moneta per una bella siringa sulla lingua, pagano e basta. Scusate la crudezza, ma corrisponde nient’altro che ad una sincerità spinta per aprire gli occhi.
Facciamo altri due passi, andiamo a Porta Palazzo, piazza tradizionale torinese, ormai regalata a arabi e cinesi, che si disputano le bancarelle con un odio che non può lasciare indifferenti: in quest’ambiente di odio, o di esotismo e integrazione, come sono sempre pronti a sostenere i nostri illuminati governanti cittadini, ecco ergersi lo spettro del magrissimo maghrebino che vuole aiutarci nella difficile operazione di parcheggiare l’auto. E fin qui abbiamo soltanto parlato del Quadrilatero romano, ma quando il pedaggio lo si deve pagare perchè non ci venga sfregiata l’auto nei pressi di un ospedale, dove certo non siamo andati per divertirci, i fenomeni di tensione aumentano, e si scopre che i capi possono essere minacciati e affilati con un coltello, ad esempio. Ma per quest’altro argomento, promettiamo approfondimenti e qualche reportage.
Freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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