In Italia, o meglio nell’Italia radical e sempre pronta a vedere l’altra faccia della medaglia, quest’ultima ha finito per essere la faccia prevalente. Ecco quindi che in quel di Napoli, quando la camorra uccide per sbaglio qualcuno per strada non si leva un fiato. Quando invece un giovanissimo che girava su un motorino con un latitante ed un pregiudicato ha eluso coi suoi compagni di merende un blocco delle Forze dell’Ordine e ci ha rimesso la vita, questi viene innalzato a martire dalla sceneggiata napoletana.
Il nostro è lo stesso paese dove hanno dedicato un’auletta in Parlamento a Carlo Giuliani, simpatico giovane che stava lanciando un estintore contro un Carabiniere (sempre loro, guarda caso, a far rispettare l’Ordine). Lo stesso paese che ha fornito un seggio al parlamento europeo alla di lui madre, e dove questa si é battuta invano affinché le istituzioni europee accettassero come un sacrificio da risarcire il comportamento del black block a Genova, nel 2001.
Questo è il paese dove il Vicedirettore della Stampa di Torino riesce a scrivere due righe di pura retorica in prima pagina su un avvenimento così triste ed essere pure preso sul serio nonostante l’insopportabile leggerezza con cui affronta l’argomento.