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Espana olè! Italia matata

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L’Italia viene sotterrata al Santiago Bernabeu da una Spagna di un altro pianeta. Dopo la sfida di martedì contro Israele ci attendono i playoff.

Alla fine è andata come ci si aspettava: la Spagna stacca il pass per i mondiali di Russia come prima del girone mentre gli azzurri dovranno ancora sudarsi l’accesso sperando di non incappare in altre seratacce come questa.

A mettere a nudo l’enorme differenza di valori in campo del suo ce l’ha messo anche  il nostro ct. Ventura schierando un modulo, il 4-2-4, che ha praticamente consegnato la squadra azzurra nelle mani delle furie rosse largamente predominanti e in superiorità numerica a centro campo. Del loro ce l’hanno messo anche gli azzurri apparsi in una condizione atletica a dir poco imbarazzante rispetto agli spagnoli che rispetto al nostro ritmo da prepensionati sono andati a cento all’ora.

La partita inizia subito in salita per noi con il primo goal al 13° su punizione realizzato da colui che sarebbe stato la nostra autentica bestia nera per tutta la partita, stiamo parlando di Isco, risultato assolutamente imprendibile per i nostri.

Sulla punizione va detto lo spagnolo ha trovato anche un Buffon in colpevole ritardo: infatti il tiro è risultato preciso ma anche non particolarmente angolato, il nostro portierone arriva con la mano ad una manciata di centimetri dal pallone che va a gonfiare la rete per l’inizio della festa espanola. I nostri rispondono come meglio possono con un’incornata di Belotti su passaggio di Darmian, uno dei pochi a salvarsi in questa orribile serata. Peccato per noi che il loro portiere De Gea risponda d’istinto alla deviazione quasi a botta sicura dell’azzurro che comunque, insieme al suo collega di reparto Immobile si dannerà per tutta la partita alla ricerca dei passaggi che non arriveranno quasi mai.

Il raddoppio ispanico è comunque nell’aria perché Isco con un sinistro chirurgico dal limite impallina per la seconda volta Buffon con la complicità questa volta di un evanescente Verratti. Nella ripresa è Insigne a sprecare un assist al bacio di Immobile. Belotti ancora manda sempre di testa un pallone che sorvola alto la traversa. Dopo che Buffon questa volta si fa trovare reattivo davanti a Carvajal, arriva la terza sveglia serale con il più micidiale dei contropiedi: Morata, servito dalla destra dal velocissimo Sergio Ramos, insacca a due passi da Buffon inutilmente inseguito da Barzagli che non ce la fa proprio a tenere il suo ritmo.

Se andiamo ad analizzare le cause del tracollo azzurro ci sono senz’altro le assenze iper pesanti di Chiellini e Marchisio, la malattia della “fantasmite acuta” di alcuni giocatori tra i quali Verratti, Barzagli (il giocatore ha 36 anni mica 25), Spinazzola, Insigne (decisivo negli schemi del Napoli, in azzurro un pesce fuor d’acqua), lo stesso Buffon (39 primavere). A questo aggiungiamo lo schema suicida adottato dal ct. Ventura e forse anche la tendenza storica dei nostri giocatori a risparmiarsi per i propri club soprattutto quando si tratta di giocare i gironi di qualificazione. Resta la certezza che adesso come adesso il valore tecnico dell’Italia non vale neppure lontanamente quello della Spagna e forse non solo di questa. Ci giochiamo ora i play off e a questo punto incrociamo le dita perché se no il mondiale a questo punto rischiamo di guardacelo come spettatori neutrali.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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