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Una sentenza folle ed allucinante al tempo stesso è stata partorita dalla Uefa, una decisione, questa, che lascia allibiti e pieni di interrogativi ed a cui nessuno sa rispondere.
La S.S. Lazio sarà infatti costretta a giocare le prossime due partite d’Europa in casa senza tifo, ovvero a porte chiuse, a causa di “reiterati comportamenti razzisti della Curva Nord“.
Quelli che secondo la Uefa, associazione che ha dimostrato e continua a dimostrare un’abnorme ignoranza in materia culturale e politica, sarebbero comportamenti razzisti non sono altro che qualche centinaio di persone. Un numero esiguo rispetto ai supporters presenti allo stadio, che avrebbe eseguito il saluto romano per ricordare l’eccidio perpetrato dai comunisti titini alla fine della Seconda guerra mondiale.
Lo striscione esposto che recita la frase ” Nel ricordo non li hanno uccisi…onore ai martiri delle foibe” è la prova del significato dei saluti romani.
Evidentemente gli ispettori Uefa, pagati con i soldi dei diritti televisivi e quindi anche nostri, non sono in grado di tradurre l’italiano o hanno semplicemente evitato di farlo per pigrizia mentale o per presupponenza di superiorità.
In ogni caso il saluto romano non richiama ad un comportamento razzista, semmai entra nell’ambito dell’apologia, ma la legge italiana parla chiaro, sostenendo che esso deve essere accompagnato da slogan e motti riconducibili al ventennio per ricadere nel reato.
Oltre che ignoranti in storia, gli ispettori sono pure ignoranti in legge!
L’Uefa, come ha già dimostrato in passato, è un’associazione politica a tutti gli effetti e segue quella corrente di pensiero perbenista ed ecumenica tipica di molti poteri forti, nascondendo però al contempo un atteggiamento tirannico e dittatoriale nel suo modo di imporsi al mondo dello sport.
