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Roma città: il calcio non abita più qua

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

In attesa degli scontri al vertice di questa sera,  le due romane escono entrambe sconfitte (per la Lazio la quinta su sei gare in trasferta) e sembrano entrambe lontane dai giochi. Continua la rincorsa della Juve che mata il Palermo al Barbera come pure la risalita del Milan che stende una Samp sempre più al buio di idee e di gioco. Importante vittoria del Toro contro il Bologna mentre il Frosinone esce dalla zona pericolosa vincendo contro un Verona scavalcato anche dal Carpi che va a vincere a Genova contro la squadra di Preziosi. Impresa dell’Udinese che va a vincere in casa del Chievo.

 

Non si respira una gran bella aria sui sette colli: la Roma subisce la doppia e durissima legge degli ex ad opera dello zio Edy e anche di Stendardo gente che l’aveva giurata e ha mantenuto la promessa con l’aiuto di Gomez e di Denis autori della doppietta con cui la dea bargamasca regola la pratica davanti ad un Olimpico allibito e alla fine inferocito. La Roma non riesce, ormai è palese, a onorare il doppio impegno psico-fisico in coppa e in campionato. Il contraccolpo successivo al 6-1 subito in terra catalana è stato tremendo e più determinante di quanto si potesse temere. Le assenze di Salah e Gervinho si sono rivelate fondamentali: senza di loro non si accende il gioco, non si accendono le menti e se vogliamo si…accendono solo gli avversari con tutte le conseguenze del caso. La Roma ora è a un bivio: o si rimette presto in carreggiata, con o senza Garcia duramente contestato, oppure rischia alla lunga di fare la stessa fine della Lazio che ora incomincia a guardarsi con timore dietro le spalle.

La squadra di Pioli si ritrova per l’ennesima volta sotto nel punteggio nel primo tempo e per l’altrettanto ennesima volta non trova la forza di ribaltare il risultato e non parliamo del pareggio assolutamente inutile ma di quello che era l’unico risultato possibile e auspicabile ovvero la vittoria che ormai manca da tempo immemore…forse dall’epoca della presa di Porta Pia o giù di lì. Una Lazio mal messa in campo da un Pioli che non sa più letteralmente che pesci pigliare. Non si sa bene come mai il tecnico infatti decida sempre di fare le scelte giuste a secondo tempo inoltrato. Come non si sa bene perché abbia avvalorato questa estate le “famigerate” scelte di mercato di una società confusionaria e che vive alla giornata, salvo poi “rompere” con Morrison quasi mai utilizzato, salvo poi inserire Khisna a fasi alterne, salvo poi non considerare nemmeno Patric comprato come il fuoriclasse del futuro, prodotto prezioso della cantera del Barcellona e ora mestamente seduto tra panchina e tribuna.

La Lazio non c’è più e forse anche per questo, Lotito…docet, gli arbitri neanche si accorgono quando scende in campo tanto che, come ieri, gli annullano due goal regolarissimi, e gli negano un rigore clamoroso quanto indiscutibile per una mano aperta a mo’ di bagher pallavolistico. Ora la classifica non solo piange ma geme disperata perché da oggi bisognerà guardarsi alle spalle altro che sogni europei…qui si rischia di andare a giocare il prossimo anno il derby tutto lotitiano contro la Salernitana. Spiragli non se ne vedono e il rischio è quello di ritrovarsi a Natale nella zona maledetta del campionato con tutto quello che ne conseguirà. La società, ovvero i soliti noti, non si muove né nel breve lo farà. Se succederà qualcosa a gennaio, tra saldi di stagione e svincolati anche per quanto concerne l’allenatore, potrebbe essere a quel punto solo l’ennesima presa per i fondelli nei confronti di una tifoseria che fra un po’ si radunerà rabbiosamente sull’Aventino, in parte lo ha già fatto disertando l’Olimpico, e da lì non si muoverà più fino al quel cambio al vertice definitivo e provvidenziale auspicato da tutti.

La Juve continua la sua strada a fari spenti e lo fa anche al Barbera grazie al ritrovato Mandzukic che apre le danze ai suoi fratelli Sturaro e da Zaza seconde linee ma non troppo: ora la Juve è quinta e non sembra avere intenzione di rallentare…chissà…tutto potrebbe ancora succedere. Situazione analoga o quasi per il Milan che sembra avere definitivamente cambiato strada contro una Samp sempre più inguardabile nonostante il cambio montelliano…ma allora i problemi non erano legati solo agli errori di Zenga… i blucerchiati sono passati dalle suggestioni di coppa ai raggelamenti da retrocessione seguiti a ruota dal Genoa questa volta sconfitto dall’ex fanalino di coda Carpi. Preziosi è amico per la pelle di Lotito: evidentemente quei due avranno scoperto di avere molte cose in comune, questioni di affiatamento, empatia o semplice…feeling?

Il Toro pian piano sta risalendo la china e potrebbe quasi tornare a rivedere le stelle: l’Europa in bianconero ora è a soli tre punti. Vittoria quasi scaccia crisi per il Frosinone che mette nei guai profondi la banda di Mandorlini ormai sull’orlo del baratro. Le matricole ciociare ora sono un punto sopra la zona rossa e sembrano avere tutta l’intenzione di rimanere a…pelo d’acqua. Sopra il livello del mare si è portata invece l’Udinese che vince addirittura sul campo da sempre ostico del Chievo. Per una squadra che fino all’altro ieri navigava in acque perigliose l’approdo nella zona stagnante del centro classifica è già un traguardo bellissimo.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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