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Napoli solo di rigore

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Alla fine ma soltanto alla fine, all’ultimo dei cinque calci dal dischetto, gli azzurri di Benitez riescono a mettere la parola fine alla pratica Udinese. Un’Udinese che ha lottato indomita come una leonessa ferita, nonostante i due rigori decretati dall’arbitro Orsato e l’espulsione di Widmer. Va detto, a scanso di equivoci, che il secondo presunto rigore ai danni di Zapata era inesistente e anzi lo stesso attaccante del Napoli avrebbe dovuto essere ammonito per simulazione. Una cosa è comunque emersa in questi ottavi di Coppa Italia: la nostra classe arbitrale va peggiorando di partita in partita con errori macroscopici neanche degni di un campionato di Eccellenza, vedi anche quelli a favore dell’Inter e a favore della Roma qualche giorno fa.

 

Se il Napoli avrebbe meritato di vincere la gara sul campo, così invece…tra rigori concessi allegramente e l’espulsione, con la squadra avversaria che si ritrova nelle condizioni di non nuocere più o quanto meno di nuocere…di meno, il sapore della vittoria non è più lo stesso. Qualcuno ha detto che in Italia basta protestare che tanto poi qualcuno prima o poi ti ascolta: ebbene…incominciamo a pensare che forse sia in parte vero. I casi sono due: o i nostri arbitri stanno vivendo un assai tristo periodo di decadenza tecnica oppure l’atavica soggezione psicologica degli stessi nei confronti delle società più potenti ha ormai raggiunto livelli non più sopportabili.

 

Tra  Sampdoria e Udinese, che avrebbero al pari delle loro più fortunate antagoniste non sfigurato nei quarti, non sappiamo chi è stata quella più tartassata e menomata. L’ultimo quarto di finale forse doveva essere proprio tra Inter e Napoli e sarebbe stato anche giusto dal punto di vista del blasone e della forza di queste ultime e…alla fine così è stato tra un errore arbitrale e l’altro. Forse, lo ripetiamo ancora una volta fino alla nausea, sia la squadra di Mancini che quella allenata da Benitez questo ottavo di coppa avrebbero meritato di vincerlo sul campo grazie alla loro superiore forza tecnico-tattica e non grazie a sviste arbitrali che continuano a rovinare sempre di più l’immagine del nostro calcio. Se la moviola non sarà presto una realtà dei nostri campi temiamo che saranno…anzi che continueranno ad essere dolori e…volatili per diabetici.

 

Detto questo, la partita per pochi intimi, non più di quindicimila paganti al San Paolo, si scalda subito grazie al signor Orsato che già al minuto 5° concede al Napoli un rigore per atterramento di Zapata in area. Mertens tira una gran legnata ma il pallone beffardo va a stamparsi sulla traversa. L’Udinese non ci sta a recitare la parte della vittima sacrificale e gioca come sa con una manovra veloce e temibile e con ripartenze micidiali con il chiaro intento di provare a sfruttare quella che è la pecca più evidente della squadra partenopea: una difesa non proprio a prova di grimaldello. Al minuto 13 Jaadi prova a bucare Anduiar con una gran botta ma l’estremo azzurro neutralizza. Al minuto 35 è la volta di Gargano a cogliere in pieno il palo alla destra di Scuffet.

 

Il secondo tempo inizia con l’Udinese che con Fernandes prova ad impegnare Andujar con un bolide da fuori area, bravo quest’ultimo a respingere con riflessi degni di un felino. Al minuto 54 arriva la prima svolta della partita con i bianconeri che con un perfetto contropiede mettono Thereau in condizione di battere con irrisoria facilità Andujar per l’uno a zero. Ma tranquilli, qualche minuto dopo è bastato un bel volo in area di Zapata per far concedere il secondo rigore ai partenopei. Questa volta il rigorista prescelto è Jorginho che non sbaglia. Passano pochi minuti e viene espulso Widmer per fallo ai danni di Mertens. I bianconeri, nonostante l’inferiorità numerica, vanno avanti per la loro strada rimanendo compatti e non rinunciando a pungere comunque il Napoli.

 

I tempi supplementari sono destinati ad offrire ancora spettacolo perché Hamsik al 99°, portandosi da sinistra verso il centro, fa partire un gran tiro a giro che va ad infilarsi nell’angolino alla sinistra di Scuffet, un gran goal che, insieme a quello successivo del greco Kone che regala il pari all’Udinese, vale il prezzo del biglietto e l’inserimento nelle cineteche storiche del calcio nostrano. Alla fine, nonostante l’assedio finale del Napoli, si deve andare alla lotteria dei rigori. I primi quattro vengono messi a segno da entrambe le squadre. L’ultimo per i bianconeri lo tira anche benino Allan, ma Andujar, tuffandosi alla sua destra, smanaccia via la paura che intanto incominciava ad aleggiare sul San Paolo. E’ la volta di Higuain entrato nei minuti finali per cercare di bucare in extremis la formidabile linea Maginot messa in atto da Stramaccioni. A differenza di chi l’ha preceduto, l’argentino mantiene la freddezza dei nervi saldi e fa goal per la gioia dei quindicimila che hanno sfidato freddo e pioggia per stare vicini alla loro squadra. Benitez e i suoi azzurri se la dovranno quindi vedere con Mancini & C. e non sarà una passeggiata né per gli uni né per gli altri…arbitri permettendo.

 

 

Napoli 4-2-3-1: Andujar, Mesto, Henrique, Britos, Strinic, Gargano (De Guzman), Jorginho, Hamsik, Mertens, Gabbiadini (Callejon), Zapata (Higuain), all. Benitez;

 

Udinese 4-4-1-1: Scuffet, Widmer, Danilo, Pasquale, Jaadi (Kone), Allan, Hallberg (Guilherme), Gabriel, Silva, Bruno, Fernandes, Thereau (Aguirre), all. Stramaccioni;

arbitro: Orsato 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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