Imbarazzante a dir poco è il bilancio parziale della nona giornata del campionato di calcio di Serie A ( mancano ancora le sentenze arbitrali dei due posticipi serali).
Due sere fa Berlusconi ha parlato di magistratocrazia, oggi ci ritroviamo di fronte ad un’arbitrocrazia a dir poco sfacciata. Almeno sei le partite decise più dai fischietti che dalle azioni sul campo: Milan-Genoa, Catania-Juventus, Fiorentina-Lazio,Inter-Bologna e Torino-Parma sono sicuramente le più clamorose.
Qua non si vuol per nulla scadere nella facile polemica da bar, oggi dobbiamo invece analizzare con orrore gli errori ( scusate il gioco di parole) che si posizionano ai limiti della “mala fede“, e non diciamo oltre.
Perché le ipotesi da considerare causa degli errori sono due: o trattasi di una carenza tecnica degli arbitri o una sudditanza psicologica degli stessi verso i grandi club. Se ci trovassimo di fronte al primo caso bisognerebbe pensare ad un’immediata rivoluzione del settore, dato che sviste del genere è raro pure vederle nei campi parrocchiali; se si trattasse del secondo caso dobbiamo scoprire in che cosa consista questa sudditanza e in che misura si palesa oggi.
Prendiamo ad esempio la partita della mezza di oggi tra Catania e Juventus: la squadra di casa va in goal sul punteggio di 0 a 0 e arbitro e guardialinee convalidano tutto, ma improvvisamente entra in gioco un soggetto terzo, la panchina della Juve.
Con Pepe in testa i bianconeri con la pettorina sbracciano e sgomitano intorno al guardialinee, poi arriva il giudice di porta e lui,che mai avrebbe potuto vedere la linea del fuorigioco, afferma l‘invalidità del goal.
Questa è sudditanza, la sestina arbitrale si è letteralmente fatta intimorire dalle vibranti proteste degli juventini: una scena pietosa, invedibile e vergognosa e solamente delle belle sanzioni disciplinari ai panchinari della Juve potrebbero rappresentare l’inizio di un riscatto della giustizia.
Il resto parla da sé: il goal vittoria della Juventus era irregolare, il goal vittoria del Milan pure, alla Lazio è stato annullato il goal del pareggio sempre regolare, il Torino ha perso ingiustamente un uomo sullo 0 a 0 e ha poi perso la partita, il primo goal dell’Inter si è sviluppato con un fallo netto di Palacio e dulcis in fundo la Samp avrebbe pareggiato la partita, dico avrebbe perché anche qua è intervenuta l’immancabile bandierina che oggi annulla tutte le regolarità.
Come si possono commentare delle partite di calcio a fronte di obbrobri simili? Com’è possibile giudicare la prestazione di una squadra se essa sbatte contro ingiustizie visibili perfino ad un poppante?
Quest’oggi la classe arbitrale ha commesso uno sporticidio, e dovrebbe essere tenuta ad un risarcimento nei confronti di tutti gli spettatori, i cui occhi sono stati avvelenati dalla demenza e/o disonestà altrui.
di Gabriele Tebaldi