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Italia batte Europa 8-0

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Vincono tutte le italiane in Europa League con due successi interni e altrettanti esterni ma soprattutto con un bel bottino di reti messe a segno e nessuna subita. Un’affermazione che la dice lunga sullo scarso livello tecnico della manifestazione almeno ai primi turni anche se è ancora presto per cantare vittoria: le prime difficoltà si incominceranno a vedere forse a febbraio con i sedicesimi.

 

Che dire: a vedere le cifre si è trattato di un autentico trionfo con Fiorentina e Napoli che sono andate a fare la voce grossa in trasferta mentre l’Inter e il Toro sono riuscite, anche se con un po’ più di fatica, ad affermarsi dentro le mura di casa. Un successo complessivo che, unito al pareggio della Roma in terra inglese, sembrerebbe proiettare di nuovo il calcio italiano verso orizzonti che fino all’altro ieri sembravano quasi irrealizzabili. Bisogna aggiungere onestamente che le squadre incontrate finora in Europa League non sono sembrate proprio all’altezza dei vertici del calcio europeo. Ma si sa: sono proprio gli impegni meno importanti certe volte a riservare brutte sorprese a causa dei cali di tensione e concentrazione che in questi casi sono sempre in agguato.

 

La vittoria più squillante è stata quella della Fiorentina che è andata in casa della Dinamo Minsk a dare randellate di classe e di tecnica con il secondo tre a zero consecutivo. In uno stadio per pochi intimi, non più di tremila spettatori, in pratica non c’è quasi mai stata partita: da opportunista è il primo goal di Aquilani, pronto a sfruttare un goffo pasticcio della difesa bielorussa. Chiudono la pratica i goal di Ilicic, ben servito da Lazzari, e del giovane di belle speranze ma anche di…buone certezze Bernardeschi, questa volta servito a dovere da Ilicic, la Fiorentina balza in testa al girone tenendo sotto vento il Paok Salonicco che è andato a perdere a casa dei francesi del Guingamp.

 

Nell’altra trasferta il Napoli ha avuto vita facile con gli slovacchi dello Slovan Bratislava con la magnifica presenza di capitan Hamsik che canta e..incanta segnando anche il primo goal su passaggio dell’ormai affermato Koulibaly ma il capolavoro lo fa regalando a Higuain la palla per il due a zero finale. Anche i partenopei come i Viola si ritrovano splendidamente sul tetto del loro girone, anche qui qualcosa ci dice che sono destinati a rimanerci fino alla fine.

 

L’Inter che, dopo la cocente e dolorosa sconfitta in casa con il Cagliari, si ritrova in piena crisi d’identità, dopo aver sofferto incredibilmente il primo quarto d’ora contro gli ultra modesti azeri, trova in D’Ambrosio il salvatore della patria. Gran destro da limite dell’area deviato dal difensore del Qarabag che toglie le castagne dal fuoco della pentola bucata del suo allenatore. Anche nella ripresa l’Inter fa fatica pensando soprattutto a chiudere eventuali falle contro il pericolo rappresentato dalla…buona volontà della squadra avversaria. Una volta entrato in campo anche  il signor Osvaldo, le cose incominciano a prendere una piega differente perché il neo acquisto di questa estate dimostra di saper dialogare perfettamente con el Senor Maurito Icardi dandogli la palla giusta per mettere definitivamente a tappeto i non eccelsi avversari.

 

Infine il Toro, la vittoria forse più sofferta della serata. I granata infatti hanno impiegato ben 92 minuti per…”quagliare” la partita, con il rigore, prima procurato e poi realizzato, dall’ex cugino Quagliarella subentrato ad un quarto d’ora dalla fine al posto di un po’ confusionario Martinez. Ventura ha dimostrato così di avere anche la saggezza sufficiente per capire i propri sbagli e correre, è proprio la parola giusta, ai ripari prima che fosse troppo tardi. Il Torino schierato all’inizio della partita non ha infatti dato le garanzie che ci si aspettava con il duo di testa Martinez e Amauri poco amalgamati e pochissimo incisivi. Di fronte c’era il Copenaghen e non il Borussia Dortmund per intenderci ma tanto è bastato per mettere in difficoltà le maglie granata. I danesi infatti, pur privi di grande classe e tecnica individuale, l’hanno messa sulla corsa e sulle ferree marcature quasi a uomo e la truppa di Ventura ne ha risentito non trovando gli spazi giusti per archiviare in anticipo la partita. I danesi nel secondo tempo si sono anche fatti più pretenziosi arrivando anche a dare qualche brivido freddo ai quasi quindicimila tifosi accorsi all’Olimpico. Per quasi tutta la partita più di uno spettatore si sarà fatto la seguente domanda: “A…maurì ma ‘ndo stai?”. Infatti, nei tanti minuti giocati, l’attaccante ex Juve, Fiorentina e Parma non ha dato segni di vitalità fino alla sua giusta sostituzione. Comunque su tutti è arrivato in volo Quagliarella a portare al popolo granata la…lieta novella: ora l’Europa League sembra in discesa. 

Dinamo Minsk-Fiorentina 0-3

Slovan Bratislava-Napoli    0-2

Inter-Qarabag                       2-0

Torino-Copenaghen             1-0 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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