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Lo scherzetto del signor Osvaldo

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COMMENTO AL CAMPIONATO

 

La penultima giornata del campionato ha visto come epilogo finale l’amichevole di lusso tra la prima e la seconda in classifica, amichevole perché, al di là dei toni accesi e delle ataviche antipatie, di questo si è trattato vista l’inamovibilità appunto delle rispettive posizioni. Una Roma, come al solito ben messa in campo da Garcia, non ha saputo approfittare dei ritmi blandi della squadra Campione d’Italia sbagliando sotto porta tutto quello che poteva concretizzarsi in goal. Alla fine, dopo una selva oscura di fischi al suo ingresso in campo, il signor Osvaldo ha confezionato all’ultimo secondo un atroce, anche se a questo punto innocuo, scherzetto alla sua ex squadra, mettendo in rete un pallone vagante in area. Discorso finito e tutti a casa, la Roma per incominciare a studiare le lingue straniere, la Juve per proseguire il suo progetto questa volta, si spera, anche in Champion’s League.

Ma torniamo un attimo indietro al giorno prima quando il Verona si è giocato le residue speranze di arrivare in Europa facendosi rimontare in casa da un Udinese che per un attimo è tornata la bella squadra che era due anni fa. Non è bastato il solito Toni e l’altrettanto solito Allfredsson perché i bianconeri di Udine sono riusciti a pareggiare con Di Natale e Badu. Ora Giulietta dovrà accontentarsi di srotolare la sua treccia nel recinto di casa sua che poi non è poi questa infamia così mortificante soprattutto per una squadra approdata di nuovo in serie A dopo un lungo periodo in purgatorio.

In serata l’anonima Lazio del signor Lotito è stata asfaltata al Meazza da un Inter semplicemente  dotata di quelle bocche da fuoco che “l’invincibile falange” del sor Claudio neppure vede con il binocolo. Il 4-1 finale non è altro che la conseguenza diretta, lapalissiana dei mercati in entrata del duo Lotito Tare dell’ultimo biennio, con i vari Saha, Kakutà, Novaretti, Vinicius, Pereirina, Postiga e compagnia bella cantante a fare da semplici…ospiti canori. Il prossimo anno dubitiamo che la campagna abbonamenti, anche se gratuita, sforerà quota 30 abbonati in croce. Meditate gente, meditate anche perché se il progetto di rifondazione passa attraverso la conferma di Klose e Mauri arrivati alla soglia dei 35 e 36 anni, i tifosi biancocelesti forse dovrebbero cominciare a tifare per il Latina…forse. Ben altra atmosfera si respirerà stasera  all’Olimpico per la festa “Di Padre in figlio“con più di sessantamila tifosi che prenderanno d’assalto le gradinate che videro le evoluzioni di ben altre squadre.
Ieri invece, all’ora dell’aperitivo il Milan è stato schiantato dalla dea Bergamasca all’ultimo quasi minuto dal goal da mille e una notte dell’ “emiro Brienza, una sassata chirurgica che ha annichilito le residue speranze rossonere di riaffacciarsi dal balcone che da in Europa. Se il Parma e soprattutto il Toro, padrone del suo destino, non deluderanno, il Milan si spartirà la palma di grande delusa del campionato insieme alla Lazio e a una tra le due di cui sopra.
Nel pomeriggio i soldati di Ventura, nello spareggio europeo con il Parma, hanno incominciato con il piglio giusto con il solito Immobile lesto ad approfittare di un’amnesia di Paletta, speriamo bene in chiave azzurra, per insaccare con facilità irridente il goal del provvisorio vantaggio. Peccato che nel secondo tempo, con altrettanta facilità, i granata si siano fatti riacciuffare grazie ad un…rigore sbagliato da mister Cassano. Evidentemente la tensione per arrivare al risultato ha giocato un brutto scherzo e ora, domenica gli stessi granata, attesi in casa dalla Fiorentina, dovranno compiere l’impresa anche se i Viola potrebbero essere ormai in disarmo. Fiorentina che è andata a vincere senza eccessive difficoltà in casa del Livorno decretandone l’amara retrocessione, una retrocessione che però è figlia di quello che non è successo per tutto il torneo e nulla può la premiata ditta Viola se nel derby toscano si è limitata a giocare come sa e questo evidentemente è stato più che sufficiente.
Nel giorno del ricordo del grandissimo Boskov, la Sampdoria non è riuscita ad onorare, se non con l’impegno, la sua memoria perché è stata seppellita da cinque reti dalla corazzata Napoli di ben altro spessore tecnico anche se presentatasi in campo con una maglietta dai colori francamente improponibili.
Sul fronte retrocessione, dopo il Livorno, dobbiamo registrare anche l’amara uscita di scena del Catania e del Bologna nonostante la vittoria, in casa di quest’ultima, proprio dei siciliani. Il Bologna sconta inevitabilmente le colpe di un presidente che ha venduto, forse ob torto collo, chi gli avrebbe forse garantito la permanenza nel calcio che conta, certi errori in serie A si pagano, ne sa qualcosa anche Lotito, vedi sopra. C’è però una parte dell’Emilia che fa festa ed è quella che si identifica con il Sassuolo delle meraviglie…avesse giocato così con qualche mese di anticipo a quest’ora avrebbe potuto pure competere per l’Europa. Il 4-2 con il quale ha liquidato i pur bravi grifoni, la dice lunga  sul valore di una rosa che già così è diventata super competitiva. Purtroppo le logiche di mercato e soprattutto quelle di bilancio, costringeranno la dirigenza a vendere qualche pezzo pregiato anche se quella stessa dirigenza, al contrario di qualcuno che abbiamo citato sopra, di calcio se ne intende eccome. Grande festa anche per il Chievo che è andato a vincere sul campo di un Cagliari forse ormai scarico di motivazioni. Il buon Eugenio comunque, avendo nelle mani una squadra con grossi limiti tecnici, è riuscito nell’impresa di rimanere ancora nell’elite del calcio italiano, ma il prossimo anno, mister Campedelli, per continuare il sogno di mezza Verona, dovrà investire qualche soldino o…produrre più panettoni…vedete voi.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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