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Europa League e zona retrocessione: ecco le zone più calde del nostro pianeta

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COMMENTO AL CAMPIONATO

La trentaquattresima giornata ha visto inasprirsi la lotta per accedere alla tanto snobbata Europa League e quella per non sprofondare negli oscuri abissi della retrocessione. Quello che invece sta accadendo lassù nell’Olimpo degli dei, sembra ormai far parte dell’ineluttabile, con la Juve sempre più arcignamente protesa verso il suo terzo titolo consecutivo e la Roma che si è presa definitivamente il titolo di vice campione con tanto di tappeto rosso srotolato verso la Champion’s. Ci voleva comunque la festività pasquale per godersi finalmente tutto di un fiato il turno di campionato, senza doverci stressare con i soliti assurdi minestroni riscaldati della domenica sera e soprattutto del lunedì, ma…state tranquilli: dal prossimo giro si ricomincia con il solito… allungamento della pasta.
Tra le partite maggiormente calde della domenica c’era senz’altro quella dell’Olimpico tra due delle tante pretendenti all’Europa che…conta un po’ meno. 
Lazio e Torino hanno dato vita, per chi guarda al calcio senza troppe sofferenze e coinvolgimenti, ad una partita piacevole, ricca di goal e colpi di scena, che ha finito però con il partorire il solito topolino: un 3-3 che la dice lunga sui difetti delle retrovie delle due compagini. In particolare, in casa Lazio, con il solito Novaretti, che evidentemente una ne fa e ne sbaglia due come Cimabue, “bravo” a lasciare la sua squadra in inferiorità numerica per metà del secondo tempo. E che dire di un Cavanda che è sembrato essere sceso per una rimpatriata tra scapoli e ammogliati e di un Postiga che avrebbe potuto benissimo prendere le veci dello sfortunato guardalinee azzoppato.

I soldati di Ventura invece hanno fatto “incazzarrabbiare” il buon Ventura che proprio non lo ha mandato giù il pareggio strappa lacrime di Candreva all’ultimo centesimo di secondo. Cose che nel calcio succedono spesso, vedi Toro-Genoa di una settimana fa a ruoli leggermente invertiti…per la serie…chi la fa l’aspetti. In quel di Bergamo il Verona si richiama dentro la stessa bagarre europea grazie ai due goal di Donati e del solito vecchietto terribile Toni, con il goal di Denis a rendere un po’ meno amaro il destino casalingo (nel senso di fuori dai giochi europei) della dea bergamasca.

Sempre sul fronte caldo delle…Ardenne europee l’Inter, grazie anche ad una “sciapata” su rigore di Cassano, ha impallinato il Parma in casa sua con una fatal doppietta firmata Rolando e Guarin sempre più…sportivo di quanto non lo fosse nei mesi passati. Ora il Parma rischia di essere risucchiato dal resto del gruppone, mentre l’Inter incomincia a prendere lezioni di lingua straniera.
Il Milan targato super Mario ne rifila tre al povero Livorno che ormai si vede adagiato a due centimetri dal fondo del barile. La prossima domenica con partite del calibro di Roma-Milan e Inter-Napoli ma anche Livorno-Lazio e Cagliari Parma, forse la “mortal caligine” che domina ora il campo di battaglia delle pretendenti europee potrà incominciare a diradarsi.

Il Napoli dovrà invece rassegnarsi ad andare nell’Europa che conta attraverso la porta di servizio dei preliminari di Campion’s e di questo deve ringraziare anche la sua difesa, come in altre occasioni, poco attenta contro un’Udinese che gioca ormai libera da condizionamenti e tensioni. Sul fronte di color che sono sospesi tra la speranza e l’orlo dell’abisso senza fine, registriamo l’impresa del Catania che è andata a vincere in casa contro una Sampdoria sempre più svuotata di contenuti. Leto e Berghessio si sono finalmente sbloccati…chissà cosa sarebbe successo se solo lo avessero fatto qualche mese fa. Ora per il Catania, ancora lontano ben cinque punti dalla zona pseudo salvezza, non rimangono altro che le candele e le preghiere dei suoi fedeli e soprattutto di quel santuomo del suo presidente Pulvirenti.

Al Genoa invece, da un po’ di tempo a questa parte, non ne va dritta una, infatti, questa volta i grifoni perdono in casa dopo essere andati addirittura in vantaggio. Il Cagliari ha semplicemente messo in pista la sua artiglieria, che per qualità è addirittura superiore ad altre squadre più blasonate della serie A come ad esempio la Lazio, andando prima a pareggiare con Sau e poi a vincere con Ibarbo. Il Chievo invece si è fatto imbragare da un Sassuolo che, almeno per la tenacia e il cuore che ci mette, avrebbe diritto alla salvezza ad honorem. Tre punti insperati che tengono ancora in vita le speranze di chi, ora, dovrà vedersela, a suon di numeri, con i cugini del capoluogo.
Salendo in alto sulle scintillanti vette, la Juve nel pomeriggio è riuscita ad espugnare il fortilizio proprio del Bologna che ha pagato a caro prezzo la rinuncia ad ogni velleità di attacco rinchiudendosi a chiave dentro la propria area di rigore. Ci ha pensato il baby-pupone Pogba a trovare il passpartout per entrare dentro la rocca rossoblu e per farne…inusitata strage. La Roma in serata è andata a prendersi il…suo diritto alla Champion’s diretta sul campo dei Viola che hanno dovuto inchinarsi di fronte alla superiorità tecnica dell’invincibile armata di Garcia. La Fiorentina, fuori dall’Olimpo degli dei, comunque si può consolare con il titolo di “prima fra i nati da uomo“, il che non è poi così malaccio: certe volte è meglio primeggiare tra i comuni mortali che essere ultimi tra gli dei e di questo ne sa qualcosa il Napoli…  . 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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