Si gioca pronti via, no si finisce qua, lo vuole il dio delle piogge e delle nevi miste a grandine. Sullo stadio di Istanbul, in versione moscovita, si gioca solo per 31 minuti giusto per scaldarsi inutilmente i muscoli con un tiro di poco fuori di Llorente e diversi attacchi vani del Galatasaray.
Poi, visto il parere assolutamente negativo a riguardo da parte degli dei dispettosi del corno oro-bianco, con una nevicata mista a grandine che sommerge letteralmente il campo, il direttore di gara, il portoghese Proenca, non vedendoci più una “beata cippa” di riga e non distinguendo più l’area di rigore con quella del…centrocampo, decide di rinviare la gelida sgambata al giorno dopo, cioè oggi ora di pranzo. Le squadre tornano mestamente ai loro pullman, ma forse insieme ai pullman ci sono anche le renne e chissà pure qualche Babbo Natale sparso qua e là.
Un paesaggio così a Istanbul non si vedeva da più di duemila anni di storia, chissà se ai tempi della fatal Troia… . Comunque a rigor…di regolamento, visto che l’ultima azione è stata interrotta al 29° minuto e 50 secondi, l’incontro si sarebbe dovuto rigiocare da capo la prossima settimana. E invece, UEFA pontificat, si fa “finta” che il minuto sia il 31° e quindi si rigioca ma soltanto a partire dal 31°, con un primo tempo che a questo punto durerà la bellezza di 14 minuti (sic!). I giocatori faranno appena in tempo a scaldarsi, non faranno fatica visto il clima tropicale di queste parti, per poi andare mestamente negli spogliatoi a raffreddare di nuovo i loro sfortunati muscoli con tutte le conseguenze del caso. Un’assurdità atletico-sportiva che la dice lunga sulle idee chiare di una UEFA a corto di idee e che brancola nel buio, così come da un po’ di tempo succede sotto il trono di messieur Platini, vedi anche l’episodio dei tifosi laziali. Ci sarebbe da consigliare, vista la benevolenza degli stessi supremi vertici del calcio europeo nei confronti dei tifosi italiani in genere, di consigliare i fans juventini di tornare a casa finché sono in tempo…per la serie non si sa mai…ricordate il film “Fuga di mezzanotte“?
Comunque, bando ai sentimentalismi da cinefili, questa commedia dell’assurdo è destinata per fortuna ad avere il suo mesto epilogo oggi all’ora di pranzo, neve permettendo, quando finalmente sapremo se il nostro compaesano “Mancio” saprà fare lo sgambetto ad un Conte, ieri sera apparso particolarmente sconvolto e forse anche imbufalito per un mondo del calcio gestito come si gestisce l’osteria del Gallo D’oro. Forse sarebbe un sommo bene che sempre il signore italo-francese di cui sopra, tanto bravo con il pallone ai piedi ma, così pare, molto meno a gestirlo con…la testa, facesse una bella riunione di vertice per chiarire tutte le magagne e le incertezze interpretative che regnano sovrane nel pallone continentale.
Sarebbe bello che l’UEFA riuscisse ad evitare in futuro simili caroselli dell’assurdo con i vari: si gioca sì, non si gioca no, si gioca alle tredici, no alle quattordici, si gioca da capo, no si gioca dal punto in cui abbiamo finito. Il buon Eugène Ionesco potrebbe, se fosse ancora vivo, ma chissà, visto che parliamo della commedia dell’assurdo, potrebbe pure essere che lo sia, prendere notevoli spunti per le sue prossime commedie recitate nell’al di là, o nell’al di qua, o addirittura iniziate dalla seconda o chissà terza pagina del copione o magari che dite…le ricominciamo da capo. Ai…contemporanei l’ardua soluzione della sentenza, ma intanto togliamoci da qui che fa un freddo dell’accidente…che gli pigliasse all’UEFA… .