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Il figurante cinofilo in protezione civile

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Quando pensiamo alle unità cinofile della Protezione Civile immaginiamo sempre o quasi agli eroici cani che salvano le persone incuranti delle intemperie, del freddo, dei pericoli. Immediatamente li associamo ai conduttori, individui dal gran cuore che hanno deciso di dedicare il loro tempo libero e il loro migliore amico ad una nobile causa; ed anche loro incuranti del freddo, delle intemperie e dei pericoli escono in missione per fare del loro meglio per salvare delle vite.

Ma nessuno o quasi, a parte gli addetti ai lavori, sa che alle spalle dell’Unità Cinofila c’è un’altra figura senza la quale le prime due non potrebbero esistere. Questa è una persona che lavora dietro le quinte, che non appare mai nelle notizie e nelle cronache, che non si prende onori ma, insieme all’istruttore, è l’artefice del successo (e a volte anche dei fallimenti) di tutte le unità cinofile!

Questa prsona è il figurante. Egli lavora con tutti i cani di un gruppo cinofilo, tranne che con il suo. A volte personalmente non ha neppure un cane… eppure non manca mai neppure a un addestramento perché, senza di lui, l’addestramento non sarebbe fattibile.

Di figuranti non ce ne sono molti: gran parte delle volte ce ne sono un paio per gruppo e quindi sono gli unici che iniziano a lavorare a inizio giornata e finiscono a sera senza mai fermarsi o quasi.

I figuranti devono seguire le direttive dell’istruttore, ma, ovviamente, non sono dei semplici esecutori. Essi devono possedere una grande conoscenza del cane, di come comunicare, come risolvere eventuali problemi, come motivarlo!

Durante gli esercizi nessuno, neppure l’istruttore, può intervenire per dire al figurante cosa fare o cosa non fare: c’è solo lui, con la sua conoscenza e il cane. Il figurante è la persona che fa la differenza tra un cane che cercherà di far di tutto per cercare una persona dispersa e un cane che dirà “ma a me cosa importa?”.

Esso deve essere il più simpatico, la persona più interessante, più bella e desiderabile in sostanza la persona che il cane sentirà il bisogno di rincorrere, di cercare, di trovare. Certamente la vita del figurante non è fatta solo di leccate e di scodinzolii ma anche, e soprattutto, di unghiate, di zampate, calpestamenti (spesso non ci si può muovere e men che meno si può allontanare un cane troppo irruento!), di lividi e questo solo per quanto riguarda il cane.

Se pensiamo a dove  si nasconde allora bisogna considerare che il figurante non deve soffrire di claustrofobia, non deve temere lo sporco, l’umidità, la pioggia,il buio, gli insetti, non deve aver paura di tagliarsi le mani o di farsi qualche livido, non deve soffrire la noia o le lunghe attese. Questo in particolare per quanto riguarda il figurante per la ricerca di persone sotto macerie. Si deve cconsidderare che l’obiettivo è quello di simulare il crollo di un edificio e quindi i “nascondigli” non possono essere comodi.

Ed in questi “comodi” scovi  il figurante ci deve stare da almeno 10 minuti, se è un allenamento semplice con un cane un po’ esperto, a due ore se è un allenamento con molti cani o con cani poco esperti a diverse ore nel caso di esami operativi.  Però quano un cane trova il figurante per lui la soddisfazione è enorme perchè, quel cane, l’ha formato lui.

Tra le cose importanti per diventare figuranti possiamo elencare sicuramente l’esperienza, la sensibilità e la comprensione del cane, un po’ di denaro da investire, tanto tempo a disposizione e soprattutto tanta tanta voglia di lavorare malgrado la stanchezza, il clima e le scomodità in generale. E soprattutto figuranti non ci si improvvisa; è necessario essere affiancati da un figurante esperto per non rovinare il lavoro sul cane.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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