BRESCIA – La pioggia non ha fermato il presidio organizzato dal Comitato “Fermare Green Hill” davanti al Tribunale di Brescia in occasione della nuova udienza del processo a carico dell’allevamento della morte: una ventina di croci bianche in ricordo dei beagle nati e sacrificati in nome della “falsa scienza”.
Iniziato il 23 giugno u.s., il processo vede sul banco degli imputati i vertici di ” Green Hill” Bernard Gotti e Ghislane Rondot, co-gestori e rappresentanti dell’allevamento e della multinazionale “Marshall Farm Group”. Con loro, il direttore ed il veterinario della struttura.
Tutti e quattro devono rispondere di maltrattamento ed uccisione dei cuccioli allevati nei cinque capannoni.
La LAV – Lega Antivivisezione si è costituita parte civile.
Nelle precedenti udienze sono emersi particolari agghiaccianti: seimila cuccioli morti in “soli” trenta mesi, fattrici e stalloni che, ” a fine carriera”, vengono spediti in Inghilterra, presso la società del Gruppo Marshall per l’estrazione di siero e plasma, esperimenti eseguiti senza anestesia.
Ricordiamo che nel mese di Luglio 2012, il Corpo Forestale dello Stato e la Polizia posero i sigilli alla struttura di Montichiari. Iduemilacinquecento cuccioli vennero liberati, affidati alla LAV e poi felicemente adottati.
La prossima udienza si terrà il 19 dicembre c.a.