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Lo sterminio delle volpi

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ALESSANDRIA – Sono ben seicento le volpi condannate a morte ogni anno. La storia si ripete: sono accusate di nutrirsi dei fagiani e delle lepri destinate al “divertimento” dei cacciatori. Saranno sterminate con l’ausilio di cani (esponendoli a vari rischi: non tutte le volpi sono esenti da rabbia ed altre malattie), direttamente nella tana o anche, semplicemente, a fucilate che uccideranno indiscriminatamente mamme e piccoli. Al macabro “divertimento” verranno ovviamente coinvolti i cacciatori stessi. 

E gli italiani? Hanno gia’ detto cosa ne pensano: è successo a Prato, a Pisa, a Siena dove grazie alle rimostranze dell’Enpa la mattanza è stata bloccata.

Elzeviro non vuole qui inverare una battaglia contro la caccia di per sé, ma in questa situazione si va contro il raziocinio: uniamoci pertanto all’Enpa dimostrandoci tutti uniti contro il massacro, chiediamo piuttosto lo stop al ripopolamento venatorio di lepri (spesso non autoctone) e fagiani destinati alle doppiette e il rispetto della legge 157/92 che prevede come prioritari e obbligatori i metodi ecologici di controllo.

 

La volpe ha un ruolo fondamentale in natura per la limitazione di alcune specie, come ad esempio ratti e anche nutrie, ma sembra sempre che qualcuno se lo scordi con una disinvoltura imbarazzante o sospetta.

    

La richiesta dell’Enpa, che sottoscriviamo, è quella di inviare poche righe, ma di viva protesta a questi indirizzi, non utilizzando un testo-tipo e indicando nell’oggetto “richiesta informazioni” o qualcosa di simile in maniera che la mail non venga automaticamente cestinata. 
agricoltura@provincia.alessandria.it; direzionepianificazione@provincia.alessandria.itclaudio.coffano@provincia.alessandria.it; giovanni.barosini@provincia.alessandria.it .

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Di Redazione Elzeviro.eu

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