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Da Napolitano al Governissimo

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 BAGATTELLE

Per non ritrovarsi a Weimar

Finito lo spazio delle chiacchiere e dei tatticismi, è accaduto quanto ragionevolmente necessario: un?ampia convergenza per esprimere il Presidente della Repubblica. Il nome di Giorgio Napolitano, primo rieletto al Quirinale, è l?unico (ma non per questo il peggiore, anzi) su cui i partiti potessero ritrovare il minimo sindacale di unità.

Un fatto (la rielezione e lo scenario che apre), dopo troppe parole.

Ora a chiacchierare è quel Beppe Grillo che, solo qualche giorno fa, si dava arie di classicista citando, sul suo blog, Tito Livio: “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”. Dei propositi di “marcia su Roma”, rimane la risibile accusa di “golpettino” ed una conferenza stampa fiume.

A lui guarda ? per rimanere alle parole ? il più verboso dei leader: Nichi Vendola. Vede, il governatore pugliese, nei seguaci del comico ed in Fabrizio Barca, una scialuppa di salvataggio. Dopo aver frantumato l?alleanza con il Pd. Ed un bel pezzo del Partito Democratico stesso.

Ora le forze politiche dovranno collaborare, sostenere un governo di scopo. Lavorare nel solco dell?elaborazione dei “dieci saggi“. Sarà necessaria una stagione costituente. Le velleitarie ed iperidentitarie opposizioni a questo disegno (a sinistra, a destra, nel calderone del populismo) infiammeranno a parole.

Serve dimostrare di non essere a Weimar. Intanto, viva Napolitano!

Marco Margrita

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Di Redazione Elzeviro.eu

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