Arrivano i centristi

Sovviene alla mente quando Fini diceva “non c’è destra alla destra di An”, nel senso che qualunque formazione formata o ancora da formarsi, in un futuro prossimo, sarebbe stata fuori dalla portata elettorale in quanto “impresentabile”.

Oggi (4 anni dopo, non millenni dopo) vedo sulle prime pagine dei quotidiani che si annovera l’ex segretario del Msi e di An tra i leaders centristi e qualcosa si muove nel mio stomaco: è sicuramente la bile, che ribolle.

Fini, lo spauracchio della politica, il presidente della Camera che fa politica sbeffeggiando l’istituzione che dovrebbe (doveva) rappresentare. Fini, che utilizza poco limpidamente il patrimonio che fu del Msi, partito da lui sconfessato e col quale non c’entra più niente. Fini, che fa dei calcoli politici e di opportunità una necessità quotidiana.

Speriamo che Montezemolo, come ha lasciato intendere, si opponga all’alleanza con codesto poltronaio degno del peggior democristiano, col quale alfine si è dovuto alleare. “Fini e Casini”, dice Monti oggi, perdendo ogni credibilità mettendosi a guida della lista di Centristi, sono il futuro dell’Italia. 60 anni di Parlamento in due ed un Senatore a vita che non ha mai preso un voto dagli italiani, più un improbabile riccone che ha perso credibilità negli anni facendo intendere una prossima discesa in politica che non è mai, perfortuna, finora arrivata.