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Se destra e Grillo si unissero

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Ci vuole un appiglio, una luce seppur flebile che possa 
rappresentare una discontinuità con la mediocrità politica 
verso la quale pare siamo inesorabilmente destinati.

La traversata di Grillo dello Stretto di Messina

Il truce finale pare quello di un governo con a capo un “peppone” (Bersani), e infilati nel mezzo un burattino della Bce, un democristiano vecchio stampo e voltagabbana per eccellenza. A questo macabro quadretto che ci trascinerebbe verso l’ignavia e con essa al collasso definitivo, si staglia una soluzione che potrebbe cambiare le carte in tavolo. 


C’è un’affinità tra i programmi e gli intenti di due parti politiche: il movimento di Grillo e la destra, intesa come area politica. Entrambe le parti mettono tra i punti principali dei loro programmi una riduzione drastica dei parlamentari e dei loro stipendi, fattore assente nel Pd e Pdl. Sia Grillo che gli ex missini bramano ardentemente la sovranità monetaria, ritenuta conquista imprescindibile per uscire dal meccanismo perverso deficit- debito- tasse. 
Alcuni leaders dell’ultradestra: Fiore per Forza Nuova,
Tilgher per La Destra, e Romagnoli della Fiamma

Non meno importante è l’affinità di pensiero rispetto ad una diversa politica dell’ambiente, atta ad un affrancamento rispetto alla totale dipendenza da fonti energetiche estere. Ad oggi Grillo oscilla tra il 15 ed il 20%, se i vari ex An, La Destra e anche la Fiamma Tricolore, Forza Nuova, Casa Pound si unissero o confederassero arriverebbero probabilmente tra il 7 e l’8%. Sarebbe una grossa sfida contro l’ammucchiata del potentato centrale, ma chissà se tale lungimiranza verrà concretizzata.

Gabriele Tebaldi

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Di Redazione Elzeviro.eu

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