Le primarie del Pd, e pare anche quelle del Pdl, costeranno la cifra di due euro.
Perché pagare un prezzo che è una via di mezzo tra il simbolico e la presa in giro? Prendiamo l’esempio più immediato e temporalmente vicino: un elettore del centro-sinistra che volesse vedere vincere la sua linea politica personificata nel candidato a capo del governo si dovrebbe recare alle urne e donare l’obolo di due euro a quella associazione privata che è il partito politico. Il fatto che il candidato che esprimerà il centro-sinistra sarà con tutte le probabilità il prossimo capo del governo non appare una spinta decisiva e sufficiente. Ed ecco i perché.
Ricordiamo agli smemorati che i partiti hanno tesorerie che dovrebbero essere zeppe di rimborsi elettorali: il farsesco nome ideato dalla politica per poter continuare ad ottenere dallo Stato soldi a bizzeffe. E depredare il popolo del danaro delle sue imposte, che dovrebbe invece indirizzarsi ai servizi pubblici. Sì, proprio continuare a finanziare i partiti, non ostante i finanziamenti siano stati aboliti in via referendaria e con un risultato plebiscitario. Ebbene, perlomeno ci si immagina che i partiti dispongano sicuramente di serissimi organi di vigilanza ed il danaro verrà investito oculatamente, per organizzare, tra le altre cose, democraticissime campagne di votazioni primarie.
Invece no, nisba. L’anno scorso dallo scandalo Lusi la depredazione era di circa 23 milioni di euro, una cifra che nemmeno pensavamo fosse possibile che un partitello come la Margherita potesse vedere nell’arco della intera sua esistenza. Ma facendo un po’ di calcoli, e leggendo un passaggio dell’ordinanza del tribunale del Riesame di Roma nel processo a carico del delinquente di cui sopra, all’appello mancano ancora ALTRI 50 MILIONI di euro, di cui non si conosce la destinazione finale, “posto che in quattro anni il patrimonio della Margherita è sceso da 88 milioni di euro (avete letto bene) a soli (si fa per dire) 15 milioni.“
Il Pd comunque non è nuovo alle elezioni primarie, nelle quali, peraltro, possono infiltrarsi naturalmente anche elettori del centro-destra, posto che (almeno alla scorsa tornata che elesse Bersani contro Franceschini e Bindi) si richiedeva solo all’elettore di firmare un modulo ove ci si dichiarava elettori del centro-sinistra. Anche in quell’occasione era richiesta una prebenda per poter partecipare a cotanto onore.
Passando dall’altra sponda, Alfano, segretario del partito prescelto dal Caro leader, sembra proprio spingere forte sulle primarie, e sulla loro necessità. Necessità forse collegata al fatto che di candidati credibili che possano anche solo scalfire la possibilità di una sua vittoria plebiscitaria (sulla magra plebe che si recherà alle urne), finora, nemmeno l’ombra. (Forse Galan? Ma chi lo conosce al centro-sud?)
Considerato poi come vengono disposti i danari dei maggiori (anche i confluiti) partiti politici (ricordiamo tutti nitidamente er Batman) appare un oltraggio bello e buono richiedere ancora due euro a elettori che debbono tapparsi il naso per non votare Grillo (salvo che poi in molti lo facciano davvero), o ad elettori che vanno a votare per avere un degno sfidante (es. elettori del centro-destra che voteranno Renzi). Perché di elettori che vanno a votare con allegria Vendola, assolto dall’amica della sorella, o Tabacci, da cento anni in Parlamento, non ce ne sono.
Ogni partito che è colpevole di ladrocinio ha l’aggravante dell’ illegalità del rimborso elettorale, che o si è adoperato per introdurre, o più recentemente non si è applicato per eliminare. Ciò appare di una gravità assoluta, diabolica, eccelsa. Ma qui Grillo non c’entra proprio niente. Lui pensa ad elezioni gratuite sul web. Una differenza mirabile.