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I conti dopo un anno di Monti

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Il debito pubblico è aumentato di quasi il 20% (dati ufficiali di settembre ’12- 1995 miliardi, il 126,5% del PIL); la pressione fiscale è passata dal 42,9% al 45,3% ed è un continuo aumento; i Marò sono ancora imprigionati in India, dell’IVA e delle accise sui carburanti è meglio non parlarne; ecc ecc. Stiamo decisamente peggio. Se poi mai, il governo Berlusconi avesse commesso l’errore nel conteggio degli esodati, come minimo l’avrebbero arso vivo sulla pubblica piazza. La devono smettere Enrico Letta, Casini, Buttiglione (PD e UDC) di ripetere che senza Monti saremmo andati in default (banche chiuse, conti correnti bloccati, bancomat sigillati, niente soldi per stipendi e pensioni), perché non è affatto vero. Questo non lo dice NAA, ma l’ha ammesso Draghi, che più volte ha ripetuto che nel novembre scorso la situazione era grave, ma le previsioni non così cupe come avevano fatto intendere.
Inoltre aveva pure affermato che il sistema pensionistico Italiano era uno dei più sostenibili d’Europa, quindi non era necessaria la mannaia della Fornero. Dal canto suo, la Banca d’Italia aveva reso noto (02/11/2011) che se anche gli interessi dei BIP fossero arrivati all8% con la crescita a zero, per almeno due anni non sarebbe accaduto proprio niente.
Conclusioni: Si potrebbe eliminare il debito in “5 minuti” ( anche senza rovesciare il sistema monetario vigente) se la BCE stampasse il denaro e lo prestasse agli stati in difficoltà all’1% (invece che alle banche) e si ricomincerebbe a crescere se si svalutasse l’euro per favorire le esportazioni. Ma la Merkel si oppone.
Secondo chi scrive ella verrà sfiduciata dai tedeschi l’anno prossimo, perché la sua locomotiva si sta inceppando. Anche Napolitano andrà a godersi il meritato riposo ed a Monti mancherà la stampella. Già ora, con l’avvicinarsi della scadenza del mandato, la sua spinta propulsiva sta calando, malgrado gli sforzi dei giornali e della TV. Gli si augura di ritornare a esercitare in qualità di professore universitario (o meglio ancora di andare in pensione). Delle sue lezioni i cittadini fanno volentieri a meno e sperano di non vederlo né al Quirinale, né (come si vocifera) come ministro dell’economia. Il presidente del consiglio si sta accingendo a porre la sua 46a fiducia in parlamento per l’approvazione della legge di stabilità. Speriamo sia l’ultima. Mai nessun premier era arrivato a tanto.
Giuseppe Franchi ? NAA (Noi automobilisti)
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Di Redazione Elzeviro.eu

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