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Aderisci alla campagna “Spegniamo il televisore”

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Tra quattro giorni vedrà il suo epilogo uno degli anni più travagliati nella storia della Repubblica. Un anno in cui il nostro paese, unico tra quelli occidentali, ha visto un colpo di mano alla democrazia ad opera di un presidente della Repubblica che ha adoperato i suoi poteri, per una volta, andando oltre il ruolo di mera rappresentanza che la prassi, ma non la costituzione scritta subito dopo la “dittatura”, gli aveva attribuito.


Si chiude un anno molto difficile, ma questa appare come una frase di circostanza, considerato che, perlomeno da cinque anni lo ripetiamo tutti gli anni. Stavolta, però, veniamo da un anno in cui il Governo del Paese è stato in mano a banchieri e burocrati delle Università nominati dall?alto, coattivamente, per farci uscire dalla crisi. Ebbene il compito è stato quello di instradare, con le riforme, un rinnovamento positivo per il paese. Come non si può dire che il paese sia uscito dalla crisi, non si può dire nemmeno che la strada intrapresa sia quella giusta, quindi sia i montiani, sia gli antimontiani stiano zitti ed attendano gli esiti che la storia ci darà. Impietosamente Monti tradisce la fiducia di Napolitano (e di quegli italiani che hanno creduto nella bontà del prof. e del pres.) e decide di scendere o “salire” in politica. Non si sa se Monti abbia utilizzato l?espressione “salire in politica” per fare eco ad una celebre battuta del film Qualunquemente, oppure se volesse rimarcare l?elevato compito sociale che si candida ad intraprendere, più alto di qualsiasi mansione da banchiere o professore di economia ch?egli abbia fino ad oggi intrapreso. L’alto compito di governare con la legittimazione popolare.

Quest?anno, più degli altri, le difficoltà le abbiamo sentite sulle nostre spalle e tasche (anche questo lo diciamo tutte le volte, ma si va peggiorando?) e come sempre, anche quest? anno ci sarà l? immancabile cult di San Silvestro: il Presidente della Repubblica terrà, come di consueto, a reti unificate, il discorso agli italiani di cui potremmo veramente fare a meno.
Non ci va proprio, sinceramente, di ascoltare Napolitano intento a ricordarci che è stato un anno difficile, che c?è la crisi e soprattutto che dovremo tirare la cinghia anche nel 2013. Non ci va di ascoltare Napolitano che giustifica le misure adottate dal governo Monti come necessarie, sentirlo dire che questo governo sta facendo quanto di meglio, quando il meglio invece riguarda perlopiù la tutela della casta, che anzichè tagli ha visto solo una “sfumatina”, e senza neppure sfiorare le doppie punte. Senza pensare poi a
gli innesti di liquidità alle banche, una misura che chiunque sia un minimo accorto al bene della patria deve guardare con sospetto, anche considerato che la maggior parte dei governanti tecnici provengono da quel settore.

Su qualche social network qualcuno lancia la proposta di spegnere la TV durante il discorso del Presidente: ebbene ci si augura che l? iniziativa abbia il più largo consenso possibile tra gli italiani. Chi scrive certamente non starà davanti alla TV ad ascoltarlo ed invita tutti a fare altrettanto. Ricordiamo infine, per dovere di cronaca, che il presidente Napolitano quest?anno ha ricevuto 250mila euro di “entrate”, che ci è costato più di quanto Elisabetta II costi al Regno Unito, o di quanto Sarkozy sia costato alla Repubblica di Francia. Ricordiamo pure che lo stipendio di Napolitano di quest?anno è stato impunemente elevato di qualche migliaio di euro. Quale credibilità può ancora avere quest?uomo?

Freddie
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Di Redazione Elzeviro.eu

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