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Il Pdl (in Comune) non serve a niente

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Il Pdl è un partito senz?anima, e questo era chiaro fin dalle prime battute, ma molti hanno visto con fervore nel 2008 l?adunata di piazza San Giovanni, che conteneva tutti i moderati del centro destra, financo a destrorsi più convinti. Ma era forse scritto nelle carte del destino che una formazione politica così eterogenea, perlomeno in Italia, per infilare mille idee, dall?economia selvaggia dei liberisti spinti, allo statalismo sociale di destra, sarebbe stato presto un fallimento. E così è stato, ma non per dissonanze politiche, bensì per beghe di partito e di cadrega, come accade spesso in questo farsesco paese.

Ora prendiamo l?esempio del comune di Torino. La maggioranza, schiacciante, è del Partito democratico, con forze di estrema sinistra e un “partito della cadrega”, i cosiddetti Moderati.  L?opposizione dovrebbe essere, in accordo con i numeri, quasi tutta in mano al Popolo delle libertà, ma così non è: asfittico come mai, l?opposizione è invece in mano ai combattivi e mai paghi Grillini e naturalmente alla Lega Nord. Queste due formazioni politiche, ad esempio, stanno attaccando duramente sulla melmosa ed oscura vicenda degli appalti in Comune, nonché sulla presunta parentopoliall?interno della Sala Rossa. Il Pdl in tutto ciò? Latita.
Solo dalle persone di Marrone (che non si capisce più bene cosa ci faccia nel partito di B.) e Ghiglia (peraltro altresì parlamentare) tuona talvolta qualche parola forte, qualche dissenso decisamente e con coraggio esplicitato. Il Pdl ha paura di fare rumore in casa d?altri (del Pd), e cammina un punta di piedi, succube di una giunta molto forte. Ma questo, né l?inesperienza frena i giovani del movimento cinque stelle, che spesso subiscono gli sbuffi di un espertissimo (e ci mancherebbe!) onorevolissimo Fassino.

Ecco perché oggi Repubblica, da strumento professionale del Partito democratico qual è, dà ampio spazio a un consigliere del Pdl poco contento del suo partito. Perché chiamarla ancora Repubblica, e non Repubblica democratica? Così come Magistratura democratica è la corrente della magistratura appartenente alla sinistra, la carta di Scalfari potrebbe ben essere un giornale di partito, se non fosse che, almeno ufficialmente, non lo è. Ma guardando la vicenda odierna riportata dagli arguti pennivendoli democratici, essi sono andati a carpire informazioni da Angelo d?Amico, consigliere pidiellino scontento dell?inazione a livello locale, scontento del partito che ignora la base, che vorrebbe togliersi la zavorra del governo Monti, e preoccupato che la sua immagine possa essere volgarmente assimilata a quella di Er Batman.

Il Pdl sembra alla frutta, e molti se ne stanno accorgendo, con gran gaudio del Pd e della sua Repubblica democratica. Anche se in seno  al Pd si annidano anime ancora più politicamente agli antipodi rispetto a quelle (per ora) facenti capo al Pdl.

Freddie
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Di Redazione Elzeviro.eu

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