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Finisce il “miracolo” berlusconiano

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Il padre nobile (?) del Pdl, il Cavaliere del lavoro Silvio Berlusconi è da vent’anni in prima linea dopo aver creato un partito politico di stampo liberale, poi confluito, con uno più conservatore, nell’attuale Pdl. Il Cavaliere dà l’addio, ad un’età piuttosto veneranda che lo avvicina all’ottantina, all’ennesima idea di candidarsi come premier. Per lui già s’ipotizza uno scranno al Senato, magari uno di quelli non elettivi e perpetui, se non addirittura, ipotesi remota visti i sondaggi elettorali e la futura conformazione del Parlamento che dovrà eleggere il Capo di stato, il Colle eletto già sede di Re.

Il padre del Pdl però svariona, e tutt’oggi parla della sua discesa in campo, davvero poco modestamente, come di un miracolo. Tralasciando le implicazioni blasfeme che l’utilizzo di tale termine a sproposito può comportare ci si chiede: come si fa a definire la creatura politica di Berlusconi come un miracolo? Sostanzialmente pare che la politica berlusconiana sia stata improntata agli affari suoi propri in molteplici occasioni, ad un clientelismo e poltronismo tipici della prima Dc, ed infine ad un codazzo di scandali senili che hanno contribuito ad affossare l’immagine già fiacca del nostro paese nel mondo.
Non è con gli isterici scatti d’orgoglio alla Benigni che potremo risollevarci, bensì con la comparsa di una politica seria, che vada al di là delle nomine imposte, delle liste bloccate, delle soglie proporzionali e delle mille leggine che vanno ad inficiare in modo profondo la democrazia in sé. Oggi, nella sterminata miriade di partiti che si affaccia sulla scena politica e con il sorpasso nei sondaggi (e non solo, si vedano le elezioni locali) da parte di Grillo sul Pdl si consuma la fine di un’epopea dalla quale traspare che più nessuno crede al bipolarismo, la creatura più bella che Berlusconi per lunghi tempi si è vantato di avere introdotto nel nostro sistema politico.

Certo è che nel suo discorso di addio Berlusconi qualcosa veritiero lo dice ravvisa il pericolo di lasciare il governo ai sinistrorsi professionisti della politica, i medesimi politicanti con idee vetuste e filocomuniste (anche se non usa questo termine si può ben capire il succo). Tuttavia viene subito in mente che dopo vent’anni ai vertici delle istituzioni di governo e di partito, chi meglio di lui può ormai dirsi professionista della politica? Ed in questi tempi quando si pensa ad un professionista della politica si pensa ad una persona che non ha mai lavorato (esempi celebri tra gli ex alleati di B.): questo non è naturalmente il suo caso, oppure gente che della politica ne ha fatta professione dello sbrigare al meglio e più fruttuosamente gli affari. In questa seconda classificazione sta a voi decidere se infilarci o meno il cosiddetto Caimano.

Cala il sipario? Nemmeno per sogno: Berlusconi ha già annunciato la data delle primarie del Pdl (o del centro destra?). Ci si augura almeno che, visti gli scandali dei modi di utilizzo dei “rimborsi elettorali” da parte dei vari partiti le primarie pidielline siano gratuite, e che non si segua il macabro esempio del Pd, che avrebbe l’ardire di chiedere ai votanti 2 euro (per liberarsi di Bersani e cricca). Infine non ci si stancherà mai di ripetere che i rimborsi dovrebbero essere illegali perchè abrogati in via referendaria. Questo è l’ennesimo esempio di cui sopra, col quale una leggina aggiri lo spirito democratico a cui è informata la (prima parte della) nostra Costituzione.

il video messaggio di abdicazione di Berlusconi.
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Di Redazione Elzeviro.eu

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