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I giovani del Cua, gli universitari che fanno capo ad Askatasuna, colpiscono al volto una vigilessa

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Piazza Palazzo di Città, la sede degli scontri.

Cercando di fare un?azione dimostrativa i giovani studenti del Collettivo universitario autonomo, che si preparano ad una grande manifestazione anti-tav in Val di Susa e che stanno occupando la palazzina Verdi per manifestare la loro rimostranza nei confronti dei tagli alle borse di studio, scadono ancora una volta nel violento. (…)

Questa è la sintesi di pensiero del quale sono in balia i Torinesi,
il pensiero dei padri che si unisce al pensiero dei figli.

L?azione prevedeva di portare un simbolico cartone con dei soldi finti che avrebbero dovuto rappresentare il tesoretto accumulato dai politici durante le olimpiadi. L?operazione si è così svolta: cercando con la forza di entrare nel cortile di Palazzo di città, vengono fermati dai vigili che fanno da guardia al Comune e dagli agenti della Digos. Dalla violenza di questi pseudo-studenti, che hanno anche spazi riservati dentro Palazzo nuovo, nasce la colluttazione e due vigili vanno a finire al pronto soccorso. Una vigilessa riceve il bel cartone, ma in pieno viso, mentre un vigile si rompe un dito.

Ecco la manifestazione pacifica del Collettivo. Ecco ancora una volta l?inaffidabilità di un movimento che fa della violenza il suo metodo di lotta politica. Il tanto odiato sindaco, terminati gli studi presso Palazzo nuovo continuerà a concedere altro luogo gratuito di dimora a questi ormai cresciuti ragazzotti indisciplinati: il centro sociale di Askatasuna. Ecco che il rapporto tra i giovani anarchici indisciplinati che pur odiano il sindaco e vecchi comunisti non (più) eversivi si palesa come un rapporto di odio-amore tra figli e genitori.

Freddie

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Di Redazione Elzeviro.eu

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