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Il fenomeno Kate

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Un afro-americano viene eletto Presidente degli Stati Uniti, un Papa “si dimette” e anche la più antica delle monarchie si adegua.

La nascita del Royal baby non sarà annunciata alla Regina Elisabetta II da un messaggero, come vuole la tradizione ed il protocollo reale, ma dal nipote, il Principe William. Toccherà proprio al neo-papà fare il giro di telefonate ai parenti (Middleton compresi) per comunicare la nascita del bebè, come farebbe un qualsiasi mortale.

La data fatidica è prevista per il 13 luglio anche se, si sa, la natura in questo è poco prevedibile: basta un semplice starnuto e voilà, le acque si rompono ed inizia il travaglio.

A Londra, da mesi, è scattato il toto-nomi: Diana se sarà, come sembra, una lady, George, se sarà un lord.

In queste settimane la pagina Facebook della Duchessa di Cambrige ? al secolo Kate Middleton- si è riempita di foto della quasi neo- mamma. Graziosa nonostante il pancione ed il viso arrotondato, la futura sovrana indossa abiti color pastello (giallo, acqua-marina, rosa) e scarpe rigorosamente con tacco. Come a dire ” mamma sì, ma sempre fashion”! E sembra proprio che i suoi look, copiati sin dal giorno in cui venne annunciato il real-fidanzamento, abbiano fatto impennare le vendite di abiti pre-maman e aiutato non poco l?economia britannica.

Non ne sbaglia una, Kate; sorridente in ogni circostanza, affabile con i fan che la assediano, sempre un passo indietro quando accompagna la “nonna reale”, disinvolta anche al cospetto di Presidenti e Capi di Stato.

Viene da pensare se ci fa o ci è; ad essere così perfetta, senza sbavature. Qualche mese fa, una foto la immortala mentre, chinata, cerca di sfilare il tacco di una scarpa da una grata in cui si è incastrato. Ha una posa plastica, da ballerina di danza classica, elegante anche mentre con forza tira e si aggrappa al braccio del consorte.

Mentre Londra attende il lieto evento, noi tifiamo per Kate: lei, più di noi, ha realizzato la favola che ogni bambina sogna.

 di Ilaria Riggio

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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