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Il re d?Europa minaccia sanzioni per i paesi che non sapranno respingere l?ondata migratoria

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Non si rendono conto i francesi che Nicolas Sarkozy, a ridosso del fervore più acceso delle campagne elettorali, adotta politiche retoricamente simboliche e che lo fa utilizzando parole durissime e sbagliate? (?)



L?ELZEVIRO

L?ultima volta è stato l?emblematico viaggetto di qualche centinaia (?) di Rom rispediti in Romania, mentre la Francia continua ad ospitare decine di migliaia di zingari semi-stanziali. Quest?anno invece il nostro campione dell?Eliseo se la prende con quei paesi che a suo dire non sanno attuare l?emergenza migratoria con respingimenti adeguati.
Tali attacchi sono giustificati solamente dal fatto che Sarkozy necessiti di recuperare terreno sui temi dell?emigrazione e della sicurezza interna, colpevolmente accantonati e ora rispolverati per l?occasione. Si faranno i francesi abbindolare ancora una volta?
Peccato che il nasone non abbia fiutato la vicinanza dell?Africa con Lampedusa, isola sconvolta l?anno scorso da 50mila migranti tunisini, libici, somali e chi più ne ha, più ne metta. L?Italia dovrebbe farsi carico, da sola dei respingimenti, il tutto sotto il giogo delle minacce sanzionatorie dell?Europa delle banche franco-tedesche? Ebbene l?anno scorso così è stato (mirabilmente) fatto.
La posizione di Lampedusa nel
Mediterraneo (il puntino rosso)

Quest?anno la situazione in Africa sembra placarsi, ma non per questo si crede che le ondate migratorie non perverranno, che i temibili conducenti delle navi stracolme smettano di fare i delinquenti, e che gli africani decidano di sopportare la carestia di un Egitto in mano a spietati militari e decisamente non più democratico del precedente. Non si pensa che i libici stiano a guardare le lotte intestine dei successori del regime di Gheddafi. Né che i somali non cerchino di scappare dal non-stato che negli ultimi anni si è venuto a creare e che scelgano di morire di fame. Noi non si crede che gli Algerini non cerchino più rifugio nella loro pseudo-patria francese per sfuggire alla situazione civile e politica instabile. Tutto questo, sempre, passando per la vicina Italia.

In Nord Africa si parla prevalentemente francese, a causa di antiche ambizioni dei cugini d?oltralpe, e coloro che cercano l?Europa come punto di ripartenza per una vita agiata, transitano dall?Italia, ma hanno come meta ultima quella Francia la cui lingua madre li affratella.
Marine Le Pen, candidata della
destra forte di appoggi importanti,
come la star
civilmente attiva Brigitte
Bardot.
Quella Francia che ora, a sentirne il presidente, vuole essere dura e decisa contro l?immigrazione. Il pericolo di Marine Le Pen evidentemente scuote il presidente francese di origine ungherese alla guida del paese. Una giovane donna i cui principi si palesano tanto saldi, quanto chiari. Una politica, quella di Le Pen, che non necessita di minacce neglette di sanzioni per i paesi vicini. Paesi che potrebbero essere amici, con un po? più di buon senso ed un briciolo di buon gusto, che Sarkò e Carlà hanno troppo considerevolmente e troppo a lungo evitato di adoprare?








Freddie
elzevirista@gmail.com
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Di Redazione Elzeviro.eu

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