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La Selvaggia giustiziera non fa prigionieri

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E’ salita agli onori della cronaca da “social” la nota e affascinante blogger Selvaggia Lucarelli, protagonista di una vicenda quanto mai grottesca.

La nostra Selvaggia ha infatti reso nota tramite una serie infinita di post su Facebook e Twitter oltre che una carrellata impressionante di riproposizioni alla radio, la diatriba intercorsa con un suo “pseudo fan” reo di averla tacciata con l’appellativo di “zoccola” come commento ad un post di Facebook.

La vittima sacrificale, tale Gennaro Visco, è stato chiamato in diretta su M2o, all’interno del programma condotto dalla Lucarelli “La fine del mondo” (in onda dopo le 18), ed è stato invitato a motivare la scelta di quell’aggettivo poco carino. Come prevedibile il tastierista ha riagganciato, facendo diventare quel “tu tu tu” l’emblema della vittoria della Lucarelli.

Un evento di per sé di scarsa o nulla rilevanza è stato gonfiato a tutto spiano dalla blogger e giornalista come straordinario esempio di rivalsa femminile sul finto coraggio di alcuni smanettoni da pc che, appena usciti dalla realtà virtuale, si trasformano in fragili conigli.

Tutto vero, peccato che di insulti sui social network contro personaggi di rilievo ne girino a bizzeffe e anche ben peggiori del becero “zoccola” usato in questo caso in maniera del tutto impropria. Eppure solitamente la strategia, come è giusto che sia, è quella di non abbassarsi al livello di tali “bestie” e non rispondere, o semmai terminare l’inutile litigata con un pacato messaggio cibernetico di chiusura. Il martellamento della Selvaggia ha senso solo in chiave di audience, del suo blog e della sua trasmissione radiofonica, ma per la comunità non rappresenta quella favola esopica dalla morale nascosta, che la Lucarelli vuol farci credere.

Dovrebbe far riflettere pure il fatto che la giornalista utilizza spesso il suo spazio radiofonico per sparare e lanciare “m…a” un po’ qua e un po’ là, a seconda di come le gira (ricordiamo una puntata interamente dedicata allo “sputtanamento” della Chiesa Cattolica e di Papa Benedetto XVI); peccato che nel suddetto programma non esista il contraddittorio, quello che la Lucarelli invocava con veemenza al sig. Gennaro Visco.

Al prossimo monologo politico fatto su M2O sarebbe giusto, per lo meno per una coerenza logica, contattare telefonicamente chi si ha intenzione di criticare, così da permettergli (come al sig. Visco) una democratica risposta, e siamo sicuri che il “tu tu tu” non ci sarà più.Anche il fatto che si celebrasse la giornata contro la violenza sulle donne non sembra una buona ragione, tutt’altro, per evidenziare la vigliaccaggine del maschio Visco che s’è fatto scappare un epiteto volgare su facebook ad una vip che non s’aspettava mai più lo andasse a chiamare… Resta il fatto che se tutti gli insulti sui social si tramutassero in violenza staremmo ogni secondo in aula di tribunale. Dopo questo episodio si sono moltiplicati i post di insulti alla Lucarelli, evidentemente dilagante l’auspicio di ricevere una telefonata dall’avvenente blogger. Post, ma anche articoli…

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Di Redazione Elzeviro.eu

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