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La zona rossa non è draconiana e forse non basterà

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Approvato nella notte – dopo ore convulse – il nuovo decreto con ulteriori misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus.

Di Giuseppe Masala

Lombardia e province limitrofe delle altre regioni incluse nella zona rossa: chiusi scuole, locali, impianti sportivi e probabilmente molte attività produttive, divieto di uscita dalla regione e molto altro. Apparentemente una misura draconiana per riuscire ad evitare l’ulteriore allargamento del contagio. Peronalmente credo che non basteranno.

Serve un governo di salute pubblica

La Cina ha insegnato che senza il completo blocco delle attività e il divieto di uscita di casa se non ogni tre giorni per un componente del nucleo familiare per fare la spesa. Così hanno fatto a Wuhan e piano piano ne stanno uscendo.

Invece si è evitato di mettere in quarantena tutte le Marche e circa metà dell’Emilia-Romagna per esempio. E forse bisognerebbe bloccare parte della Puglia, Roma e Napoli (dove i casi hanno toccato le 50 unità, che con tasso di raddoppio ogni due giorni e mezzo non è poco).

Invece per evitare l’impopolarità si spera in Dio e si fa ciò che è ormai evidente essere ormai improcastinabile.

Economicamente come si fa a resistere ad una simile calamità? Si esca dall’Euro (tanto la UE è morta e sarà ben chiaro appena il contagio si estenderà in maniera endemica a Francia e Germania.

Si chieda un prestito al FMI, si faccia uno swap “Banca d’Italia-Federal Reserve” e se fosse necessario si impegni anche l’oro della Banca d’Italia per gli approvvigionamenti dall’estero nel periodo di blocco. Se l’oro non lo usi in questo frangente quando lo usi?

Smettetela di sparare stupidaggini con il “usciamo dall’Euro e si stampi tutta la moneta necessaria”:

per approvigionarsi dall’estero serve valuta pregiata, non lirette di un paese impestato e bloccato che non vuole nessuno.

Purtroppo tutto questo non lo faranno e – a meno di miracoli divini – il contagio si diffonderà ancora e comunque a quanto detto sopra ci arriveremo, ma trasportati dal destino e ancora più deboli.

Irrita infine la stupidità dei leader locali. Cicisbei, stracciaculi e scalzacani che si mettono a sindacare le blande misure del governo per paura di perdere gli schei (che sono già persi ma non ci arrivano), ultimo arrivato il sindaco di Asti che fa “gné gné ci hanno rinchiuso”.

Il regionalismo e il localismo

hanno elevano ignoranti come capre e megalomani che credono di essere il Doge, Cavour, Giovanni dalle Bande Nere, Lorenzo il Magnifico ed Eleonora d’Arborea e invece sono nulla che non sanno leggere una proiezione statistica.

Devono seguire quello che dicono le autorità centrale e le autorità sanitarie senza fiatare se no ci ritroviamo con un paese completamente in ginocchio.

Facciamo presente che le proiezioni danno per il 26 Marzo 18000 malati solo in Lombardia ma maniche di imebcilli non capiscono.

Serve un governo di Salute Pubblica con i professori Savona e Guarino a gestire l’uscita e un generale dei carabinieri all’Interno (per fare ciò che va fatto)

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Di Redazione Elzeviro.eu

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