I punti di cesura della storia italiana.
a cura di Giuseppe Masala
Ogni generazione ha il suo punto di cesura. Un punto, dove il fiume grande della storia viene deviato, da un fatto inaspettato, modificandone il corso naturale. Il punto di cesura della mia generazione è stato l’attentato che uccise Giovanni Falcone. Con Falcone morì la Prima Repubblica sommersa dal sangue e da un cumulo di menzogne. Arrivò una nuova classe dirigente, europeista, votata ai sacrifici eterni (per gli altri) che ci portò nella sciagura dell’Euro e che per fare ciò, compresse fino all’annichilimento la nostra democrazia e i nostri diritti.
Arrivarono con i nostri applausi che eravamo convinti fossero i salvatori. Non era così, ora lo sappiamo, abbiamo le prove. Furono i Nuovi Padroni, gli uomini della Seconda Repubblica, ad avviare la trattativa con la Mafia stragista che uccise Falcone e, pochi mesi dopo, Borsellino. Sollevarono i mafiosi dalle misure del 41 bis e chiusero i super carceri dell’Asinara e di Pianosa. Come da Papello.
La Seconda Repubblica nacque con le bombe politico-mafiose
e la successiva Trattativa e prosperò sotto il cielo plumbeo della Pax Mafiosa. Credevamo di entrare nell’Arcadia Europea e invece ci precipitarono nell’Inferno delle Malebolge. Ora abbiamo le prove che trattativa ci fu, lo dicono le risultanze dei processi sulla Trattativa Stato-Mafia. Verità indicibili queste ma acclarate ed oggi sommerse nel profluvio di retorica vuota e falsa delle celebrazioni ufficiali in ricordo di Falcone.
Dicevo, ogni generazione ha i suoi punti di cesura e quello della generazione precedente alla mia penso sia stato l’Omicidio Moro e la Strage di Bologna (come per quella precedente ancora è stata Piazza Fontana). E’ proprio di questi giorni una strana notizia: il rinvio a giudizio dell’autore materiale della strage nella stazione di Bologna, tale Bellini del gruppo neofascista dei Nar, che avrebbe agito in concorso con Licio Gelli e il capo dell’ufficio affari riservati del Ministero dell’Interno Amato.
Ecco, tra le carte di questo processo vi è una notizia curiosa: il gruppo neofascista dei Nar, aveva a Roma nel 1980 un covo situato in via Gradoli nello stesso appartamento dove le Br tennero prigioniero Moro nel 1978. Appartamento affittato da una società immobiliare dei nostri servizi segreti. Prima affittarono alle Br che uccisero Moro e poi affittarono ai Nar che fecero saltare la stazione di Bologna. Nessun commento è necessario.
Ecco, non vi è alcun collegamento
tra il punto di cesura della generazione precedente alla mia (Caso Moro e Strage di Bologna) e quello della mia (tangentopoli e stragismo politico-mafioso) tranne che nel fatto sono entrambi punti di cesura e che il modus operandi è il medesimo: stragi, collateralismo con spezzoni dello stato e imposture e menzogne a copertura.
Non è poco, è emblematico delle rivoluzioni italiane dove noi siamo soggetto passivo malleabile e indirizzabile e dove un élite rivoluzionaria inafferrabile e a volto coperto agisce priva di qualsiasi remora morale e con qualsiasi mezzo.
Dico questo perchè è evidente che la Seconda Repubblica sta morendo ed è molto probabile che tutto ciò che accadrà ci sarà raccontato in maniera distorta e totalmente falsa. Hanno il potere, sanno come usarlo. Sono più forti e più intelligenti di noi. Davvero, che Dio ce la mandi buona.
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