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Avanti un’altra…all’obitorio

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Continua il massacro di donne ammazzate con ferocia dai loro “compagni” (in carica o meno che siano) in nome di un “amore” dai contorni perlomeno diabolici. Che, peraltro, coinvolge spesso pure vittime innocenti quali i figli delle vittime e relativi parenti. 
Immancabilmente, ad ogni episodio criminoso, segue il pubblico dibattito con esperti ed autorità che spiegano al popolo “perché e per come”. 
Con in prima fila, gli scienziati della psiche e della sociologia che troppo spesso si trincerano (nella spiegazione degli omicidi) con il “non si poteva prevedere arrivasse a tanto”
Noi non abbiamo titoli di competenza specifica per ribattere queste analisi e tesi. Da uomini della strada, da quel che vediamo, sentiamo,leggiamo e riusciamo a capire mi sembra evidente una cosa : istituzioni ed esperti ci prendono in giro
Non sono in grado di fermare questo fenomeno con i mezzi messi a disposizione dalle vigenti leggi e dalle cure mediche e sociologiche da applicare ai potenziali assassini.
Una per tutte: oggi, all’indomani del brutale omicidio della giovane mamma di Nicolosi (Ct) abbiamo sentito con le nostre orecchie un alto magistrato “consigliare” alle donne vittime di stalker di non accettare “in luoghi chiusi e da sole inviti ad un incontro chiarificatore”. 
Come se, la cronaca nera abbonda, questa precauzione potesse bastare a fermare un potenziale assassino…,peraltro facendo fuori pure eventuali “pacieri”.
Ci saremmo piuttosto aspettati dal magistrato la spiegazione per i due anni di attesa tra la denuncia della povera ragazza e la fine che la stessa ha fatto.
Sorvolando su tutte le discussioni mediatiche arriviamo alla nostra personale conclusione, senza fronzoli e giri di parole: carcere immediato, con pene certe  di lunghissima durata, per colpevoli di atti violenti certificati oppure…diritto alla autodifesa preventiva, da parte della potenziale vittima sacrificale e dei suoi parenti.
O, tanto per chiarire, lo stalker che passa ai fatti fisicamente nei confronti della preda personale viene istantaneamente sbattuto in galera per anni e anni (e poi strettamente vigilato all’uscita) oppure chi sia oggetto di queste pericolosissime attenzioni si difenda da se, in ogni modo possibile…con tutti i mezzi e con l’aiuto di chiunque, familiari per primi.
Istigazione alla violenza la nostra?
Certamente no…ma, visto che questi fatti si moltiplicano,la considerazione di un normale cittadino, genitore o meno che sia crediamo possa essere: meglio in galera che morta ammazzata “per amore”.   

di Vincenzo Mannello 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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