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Scandali delle case automobilistiche: la storia della Ford Pinto

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La Volkswagen ha portato alla luce uno degli scandali più eclatanti della storia automobilistica.

Questa truffa di portata planetaria non è certo la prima di questo settore, e trova un importante precedente nella storia della Ford Pinto. Era 1971 quando la Ford aveva iniziato la produzione della Pinto, con l’obiettivo di vendere qualche milione di automobili grazie a un prezzo accessibile e abbordabile per molti. Era una macchina allettante, oltre che per il prezzo anche per il design. Sembrava la macchina perfetta, ma in realtà questo modello dalle linee squadrate nascondeva oscuri segreti.

Non di rado succedeva che l’autovettura, in caso di tamponamento dalla parte del paraurti posteriore a più di 31 miglia orarie, prendesse fuoco; fu solo dal 1977, ben 6 anni dopo la sua produzione, che i primi casi d’incendio furono messi in relazione tra loro, facendo scoprire che in caso di urto ad una velocità sostenuta, il paraurti rientrava e andava a schiacciare il serbatoio della benzina, danneggiandolo. Lo sfregamento dei metalli produceva scintille che a contatto con la benzina diventavano una miccia incendiaria, tale da infiammare tutto il veicolo, compreso l’abitacolo.

L’aspetto più grave della faccenda è che la Ford conosceva il difetto di fabbricazione, ma era sempre riuscita a tenere il problema fuori dalle aule del tribunale, grazie alla complicità di alcuni rappresentanti del Congresso che avevano falsificato i risultati del crash test. Alla Ford sembrava interessassero solo i soldi, nessun pensiero andò alla perdita di vite umane che il difetto di fabbricazione causò durante gli anni di vendita del modello. Per fortuna la giustizia, anche se in ritardo, arriva sempre, e ci fu chi, disgustato dal comportamento dell’azienda, fece trapelare notizie ai giornali.

Uscì una rivista dal titolo “Per Ford la vita umana vale meno di 11 dollari”, cioè quanto costava cambiare il serbatoio per vettura. I giudici indignati punirono i dirigenti, che pur conoscendo il difetto non si erano preoccupati di porre rimedio ed addirittura d’interrompere la produzione. Tra le cause che coinvolsero più la Ford ci fu quella della morte di una donna e il ferimento grave di un ragazzino di 13 anni: le due vittime furono risarcite dall’azienda con una somma pari a 3 milioni e mezzo di dollari.

La Ford non fu condannata a pagare risarcimenti salati, ma dovette subire anche un crack finanziario dovuto al fatto che i clienti smisero di comprare. L’azienda si riprese solo dopo anni e anni, Il tempo fece dimenticare, solo in parte, il grande scandalo.

noicompriamoauto.it 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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