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Quel Pd che sputa odio antifascista

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Il 23 marzo si celebra il ricordo delle vittime delle Fosse Ardeatine. Una rappresaglia effettuata dalle truppe tedesche nel 1944, durante l’occupazione del belpaese da parte dei soldati del Terzo Reich, che ha portato all’uccisione di 335 civili italiani. Rappresaglia, che non era illegale secondo il diritto di guerra vigente in quel periodo (salvo doversi mantenere entro un limite che bastasse a garantire l’ordine senza eccedere, come deciso attraverso la Convenzione di Ginevra del 1929), effettuata in reazione all’attentato compiuto dai partigiani del GAP contro le truppe germaniche che portò alla morte di 33 soldati del reggimento “Bozen” appartenente alla Ordungspolizei dell’esercito tedesco.

Questa è storia, tutto il resto sono mere interpretazioni soggettive.

Sarebbe inutile in un’analisi storica concreta e scevra da bieche imposizioni ideologiche puntare l’accento sull’efferatezza tedesca senza prendere in considerazione la stupidità dell’atto partigiano. I partigiani erano ben consapevoli che i loro attentati avrebbero comportato pesanti ritorsioni sulla popolazione civile, eppure questo non ha interrotto il loro piano d’attacco. Questo è un episodio che dovrebbe invece far riflettere sulla tragicità del biennio dal ‘43 al ’45, in cui, per colpa di un vile gesto del re e del maresciallo Badoglio, l’Italia subì l’invasione tedesca che portò come conseguenza la lotta fratricida tra italiani fascisti e non.

La senatrice del Pd Silvana Amati preferisce invece rinfocolare l’odio tra italiani esprimendosi così: “Tenere viva la memoria delle vittime innocenti e di chi ha combattuto per la democrazia è un dovere morale. Solo così e solo coltivando la conoscenza di ciò che è accaduto potremo mettere in campo concrete azioni di contrasto alle discriminazioni, alle violenze e ai pregiudizi. Approvando in via definitiva alla Camera il ddl che introduce il reato di Negazionismo, per esempio – conclude Amati – potremo dire di aver fatto la nostra parte“. Il reato di negazionismo è un crimine contro la libertà perché ostacola la libera espressione delle idee e del pensiero, tutelata oltretutto dall’art. 21 della Costituzione (“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione“). La senatrice Amati non termina qui il suo show , infatti dice pomposamente che: “Tutti i giorni bisogna ribadire con forza il rifiuto dell’orrore della guerra“. Proprio un esponente del Pd lo afferma, mentre sotto il governo di Renzi il nostro paese è impegnato militarmente in oltre 40 operazioni fuori dai nostri confini. 9.343 militari italiani sono stati dislocati anche dal Pd per portare “pace e democrazia” nel mondo a suon di pallottole.

Incarcerare chi esprime liberamente una propria opinione e sparare per portare la pace: sono queste le armi del Pd per la salvaguardia della democrazia. Stiamo freschi!

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Di Redazione Elzeviro.eu

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