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Rainews omette immagini Isis per “efferatezza”, ma non fa servizio pubblico?

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Sia fatta la mia volontà“…questo ha sancito la direttrice di Rainews Monica Maggioni annunciando al mondo intero la volontà di censurare, sulla emittente di stato italiana, video e comunicati di provenienza dello Stato Islamico od Isis che dir si voglia.
Ha trovato eco internazionale la sua esibizione televisiva sia perché ha di certo sancito quella che era già la linea della Rai  in proposito e pure in quanto, obiettivamente, la quasi totalità dei media occidentali (di stato o meno) hanno intrapreso la stessa strada o contano di farlo a breve.
 
Provvedimento necessario, sostiene più o meno la Maggioni, per la cruentezza delle esecuzioni protagoniste principali delle efferatezze dell’Isis e per non fare propaganda di fatto all’arruolamento di giovani occidentali attratti dalla sceneggiatura dei video.
Cito la Maggioni ma, ovviamente, vale per tutti i media che hanno assunto la decisione di censurare video e documenti dell’Isis  tenendo però presente una distinzione: tra chi rappresenta una informazione “privata” e quanti si fregiano del titolo di operatori del “servizio pubblico“.
I primi li metto da parte: ognuno può (a nostro modesto parere) scrivere, citare, commentare  ed addirittura manipolare come meglio crede tutte le notizie che vuole.
Saranno i lettori, gli ascoltatori od i telespettatori a rendersi conto che qualcosa non quadra nelle informazioni che ricevono ed a cercarne altre. 
 
Non mancano ad oggi le possibilità date dalla rete che offre una vastissima opportunità di informazione pluralista consentendo pure, con un poco di applicazione, di avere notizia di trasmissioni radiotelevisive da tutti gli angoli del globo.
Diverso il discorso per quanti si fregino del fare “servizio pubblico” con obbligo di canone per legge di stato.
In quel caso il giornalista “deve” offrire all’ intera platea di cittadini-contribuenti la totalità della informazione disponibile, possibilmente senza interferenze manipolatrici.
Saremo noi stessi a decidere cosa sia sgradevole, pericoloso, eccessivo o quant’altro…se vederlo, ascoltarlo o meno. 
Non può e non deve essere una Maggioni di turno a decidere cosa possa o meno turbare e se Isis si combatta come dice lei o come la pensano altri.
La signora Maggioni cerchi di estrinsecare la propria professionalità al servizio dei cittadini-utenti convincendosi che gli stessi sono in grado di esercitare le proprie facoltà intellettive senza bisogno di tutela. Le dee del teleschermo, nel pubblico,non credo siano opportune!

Vincenzo Mannello 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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