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La pancia del paese invoca giustizia sociale #iostoconGrazianoStacchio

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L’uomo che per difendere una ragazza si è messo contro cinque zingari armati mirando alle gambe è formalmente indagato per eccesso di difesa. Il nomade forse è morto a causa dei colpi esplosi dai suoi stessi complici.

In uno Stato di diritto, il diritto deve essere lo specchio della giustizia, altrimenti è meglio, in ordine sparso, vivere in un paese dei balocchi, in una monarchia assoluta, in una teocrazia. Almeno in questi tre sistemi c’è un concetto ben chiaro di giustizia: giustizia inesistente o inutile, giustizia del sovrano, iustitia dei. Nel nostro paese il diffalco tra la giustizia dei codici, pur da novellare, la giustizia dei pm che indagano su reati come eccesso di difesa nel caso di Graziano Stacchio, e la vera giustizia sociale, è sempre più ampio. Le divisioni si ravvisano tra tutti e tre i tipi di giustizia, ma soprattutto è la applicazione pratica che lascia a desiderare, anzi che lascia costernati.

La vicenda è nota ma la riassumiamo, per sottolineare il coraggio dell’uomo: una banda di rapinatori martedì sera ha cercato di rapinare una gioielleria a Nanto (VI): il benzinaio di fronte ha dunque esploso alcuni colpi di fucile contro cinque banditi che si erano rivolti armi in pugno ad una giovane commessa. Il benzinaio, vedendo la ragazza, di un’età che poteva essere quella della figlia, ha mirato alle gambe dei malviventi (armati fino ai denti). Ed è nato uno scontro a fuoco. Il benzinaio non ci ha pensato due volte a mettersi contro i cinque rapinatori per salvare la ragazza, evidentemente in pericolo a fronte di una rapina di uomini armati e pericolosi.

Uno dei banditi, il nomade 41enne Albano Cassol, è alfine rimasto ucciso a seguito dello scontro a fuoco, ma al momento non è neppure chiaro se per i colpi partiti dall’arma di Stacchio o dalle armi dei suoi complici. I delinquenti avrebbero infatti esploso sette o otto colpi, forse con semplici pistole, ma dalle tracce di colpi sui muri limitrofi si parla della probabile possibilità dell”impiego di kalashnikov nell’efferata azione. Il rom Cassol aveva una fedina penale lurida, con numerosissimi furti all’attivo, ma anche rapine e sparatorie. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto su una Renault Laguna dove sono stati trovati bossoli, un piccone e una mazza. I quattro banditi complici dell’efferatezza sono riusciti a dileguarsi e ancora di loro non si sono riusciti a fuggire e per il momento sembrano spariti nel nulla. 

Chi si è invece fatta sentire è la famiglia del Cassol, che non ha tardato nel richiedere un risarcimento, nonché di essere pronti, dal campo da cui parlano (moglie e padre) a denunciare su chi, con le parole forti e concitate di questi momenti, faccia istigazione a delinquere. Invece di chiudersi in un ermetico silenzio, dunque, gli zingari parenti di Albano, preferiscono far valere il lucro cessante derivante da una perdita così gravosa per l’economia famigliare. Cassol aveva un lavoro regolare, spiegano i due. Evidentemente, però, non gli bastava. Forse la nostra marcescente giustizia troverà il modo di risarcire altresì il lucro cessante derivante dalla cessata attività criminale di Cassol? Non ci sarebbe da stupirsi.

Intanto in pochi giorni la pagina facebook “io sto con Graziano Stacchio” ha superato i 15mila apprezzamenti. 
Un’altra cosa da notare con disincanto è il solito, scontato e becero articolo dell’Huff post che parla di Veneto come Far West, di come Stacchio sia un assassino, del razzismo degli italiani contro i rom, ecc., quando le sventagliate di kalashnikov sui muri fanno bene intuire chi è che ha rischiato davvero la pelle inverando un’azione eroica. In verità vorremmo dare conto più spesso di rapine che finiscono in questo modo, e cioè con un uomo che salva una ragazza riuscendo a mettere in fuga cinque rapinatori. E dei danni collaterali di quando decidi di rapinare una gioielleria con una commessa spaventata dentro, kalashnikov alla mano, non vorremmo nemmeno parlare, ma la stupidità di alcuni tutori dell’ordine, nonché di alcuni media negletti, ce lo impone.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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