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Cardinal Bagnasco…medaglia d’alloro al valor UEista

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di Vincenzo Mannello


Continua il Presidente della Cei (Comunità  Episcopale Italiana), nonché autorevole cardinale della Chiesa universale, ad intromettersi nelle questioni che riguardano le scelte politiche dei cittadini.

Ieri, non bastandogli l’Italia, ha rivolto il suo sguardo alla vicina Grecia allargando il tutto alla Europa intera.
Intervistato da Avvenire ha così esposto il suo pensiero:
“L’uscita della Grecia dall’Unione europea sarebbe un male…La Grecia è una radice del nostro patrimonio culturale, della nostra cultura occidentale e in particolare europea. Perdere la presenza della Grecia con questa ricchezza culturale, con il suo patrimonio storico e di civiltà, sarebbe sicuramente un tagliare una radice alla nostra cultura. Sarebbe un male”.

Certo, Eminenza…chi può mettere in dubbio il legame tra la Grecia e la civiltà europea? Inutile perderci tempo, è assodato.
Quello che non quadra è il collegamento con la (eventuale) uscita dalla Unione Europea, entità politica ed economica (sia pur virtuale) che con la civiltà non ha proprio niente a che vedere…

Anzi,visti i guasti prodotti, la Ue rischia proprio di riportare i popoli europei che ne fanno parte ad uno stato di regressione economica e sociale di qualche secolo fa. Così in Grecia, ma anche in quasi tutti gli stati che ne fanno parte, specie quelli dell’area mediterranea con maggior presenza cattolica/ortodossa.

Scelta politica quindi…il cardinal Bagnasco non è nuovo a queste uscite.
Ricordiamo agli smemorati (senza voler andare indietro nel tempo) il vero e proprio ordine ai cattolici per “andare a votare” sia alle ultime elezioni politiche italiane sia a quelle europee.
Allineando così la Chiesa ed il Papa (che non lo smentì) ai vari personaggi politici che definiscono “antipolitici” quanti dissentano da istituzioni comunitarie e nazionali ritenute totalmente delegittimate moralmente e politicamente.

Con una differenza, che politici e soci “laici” difendono proprie posizioni non solo vessando di fatto il popolo, ma pure criminalizzando chi non ci sta, mentre la Chiesa dovrebbe pensare al bene  di tutti, e in specie di chi sta peggio: la Grecia docet!
Perché se il popolo greco scegliesse di uscire dalla istituzione Unione Europa (non certo dalla civiltà europea) sarebbe un male? 
Per chi? Perché, dato che Bagnasco proprio se la cerca (fatte le debite proporzioni di visibilità), la Chiesa non si rivolge al 60% di europei che si sono astenuti dal voto non credendo nello UEismo e nei suoi profeti di Roma e Bruxelles? Perché il Vaticano non entra nell’Ue?

Siamo noi gli emarginati, quelli che stanno peggio, i colpiti dai vincoli finanziari e burocratici di Commissioni non volute e votate dalla maggioranza elettorale. Siamo noi, Eminenza, le vittime dell’euro che ci affama sempre piú.
Disastro la (eventuale) uscita dallo UEismo  della Grecia? Chi glielo ha confidato? Vuol farci credere che “Qualcuno” le ha svelato il contenuto di qualche “profezia”, forse? E a noi peccatori che dallo UEismo vorremmo proprio uscire (e che siamo pure la maggioranza) cosa accadrebbe nel caso la dittatura si sgretolasse, finiremmo all’Inferno?

Magari su Avvenire, ma gradiremmo sapere. Per ora, in mancanza di chiarimenti “spirituali” si prende atto della sua preoccupazione e nel nostro piccolo riteniamo le vada attribuita la “medaglia d’alloro al valor UEista” per aver difeso strenuamente il potere temporale cui la Chiesa è (purtroppo) collegata: l’UEismo.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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