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Il Governo lobby-golpista colpisce il pellet

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Questo ennesimo governo votato da nessuno, maggiorente delle lobbies finanziarie, farmaceutiche, industriali e chi più ne ha più ne metta, nominato dal primo presidente che ha superato il settennato al vertice delle istituzioni, guidato da un politico condannato per danno erariale e che, da rottamatore, ha sempre mangiato di politica, ne ha combinata un’altra su cui non possiamo non soffermarci.  Non perché chi scrive abbia alcun legame con i produttori del pellet, o altri loschi motivi, ma semplicemente perché non si vede un valido motivo per ultratassare una tecnologia diffusa ed all’avanguardia, che non inquina e che stimola l’iniziativa ed il risparmio privati. Nei posti più freddi, a riprova dell’utilità delle stufe a pellet, la maggioranza dei privati le usa per riscaldarsi: il pellet è infatti diffusissimo in montagna e nelle fredde tavernette.

Con la legge di stabilità è stato davvero un brutto Natale per milioni di italiani (per i piemontesi ancora peggio). 
La normetta alla quale ci riferiamo in queste righe è l’aumento dal 10 al 22% dell’Iva applicata sui pellet in legno (il combustibile ricavato da segatura). Si tratta di un colpo basso inferto a milioni di italiani, nonché a molti risparmiatori che avevano ridotto le bollette del riscaldamento (in molti casi eliminato il riscaldamento), magari investendo in una stufa con un tubo che girasse per le stanze, facendo affidamento completo su questa bella tecnologia. 

Si pensi che, stando ai dati diramati dall’Associazione italiana energie agroforestali (Aiel), nel 2013 l’Italia ha consumato 3,3 milioni di tonnellate di pellet. Tale dato ha riconfermato il nostro paese come il primo consumatore d’Europa. Il Governo non poteva non entrare a gamba tesa in questo lodevole mercato, imponendo la scure finanziaria; d’altronde forse per l’esecutivo non erano sufficienti le stangate di Tasi, Tari e Imu. Era ora di gravare pesantemente i due milioni di nuclei familiari che usano i cilindretti di materiale legnoso che alimentano le stufe delle case, case che sono peraltro in gran maggioranza a basso reddito. Colpire i piccoli risparmiatori, che colpo di genio per risanare le sorti dell’economia nazionale. Se poi, facendo queste dissennate scelte si va a dare una mano alle grandi industrie quali Enel, Eni, Iren, Sorgenia controllata da De Benedetti, e via dicendo, tanto meglio…

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Di Redazione Elzeviro.eu

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