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Se siamo schiavi di questa struttura “inventata” a tavolino, che si arroga il potere di dettare legge in tutti i campi a casa nostra (con tutto quello che ne deriva), la colpa non è solo di coloro che l’hanno progettata a nostra insaputa, ma della nostra classe dirigente che la subisce e si fa mettere i piedi sulla testa lasciandosi imporre qualsiasi nefandezza. Ma è mai possibile che non esista il minimo sprazzo di ribellione nei confronti di questo obbrobrioso sistema? Il parlamento europeo, che con altissimi costi si sposta una volta la settimana da Bruxelles a Strasburgo, è una porcheria immane che decuplica le schifezze che già avvengono nelle istituzioni nostrane.
Gli Italiani, che si sono liberati dal dominio straniero più di 150 anni fa, stanno facendo la fine dei topi nelle tagliole senza nemmeno mangiare un pezzo di formaggio. I cittadini non si rendono conto di ciò che sta accadendo, vengono informati sulle banalità, non su quello che viene tramato alle loro spalle per ingannarli in modo becero. La UE vuole che si svuotino le carceri e che salti in aria la famiglia tradizionale, dichiara incostituzionale la legge elettorale (con la quale abbiamo votato) dopo parecchi anni ed apre procedure d’infrazione nei nostri riguardi ogni piè sospinto. Renzi o non Renzi, siamo diventati uno zimbello, o meglio uno zerbino sul quale i burocrati europei si puliscono le scarpe. Il tricolore Italiano se lo dipingono in faccia i tifosi dei mondiali di calcio e se lo porta su entrambe le orecchie la nuova eurodeputata del PD, l’ex ministro dell’integrazione Cecile Kyenge. A questo siamo ridotti. Fra non molto, uccisa definitivamente la nostra identità, ci obbligheranno pure ad indossare sempre e quotidianamente qualcosa d’azzurro con le stelline. Quest’europeismo indotto fa veramente schifo.
di Giuseppe Franchi N.a.a.
