Con una mossa controversa e disperata il presidente francese annuncia un provvedimento che, di fatto, obbliga i cittadini alla vaccinazione pena il divieto di usare mezzi e accedere ai locali pubblici.
di Antonio Di Siena
Una scelta divisiva, e che avrà certamente strascichi nei tribunali e nelle strade, che in Italia sono già pronti a seguire.
Vedremo come andrà a finire, per il momento è opportuno notare una cosa.
La stessa classe politica europea socialdemocratica e liberale che, in nome della “democrazia”, si è venduta al libero mercato e alle élite finanziarie, rendendosi in questo modo principale colpevole del disastro sanitario in corso, consegna armi e bagagli lo spinoso tema della libertà dai trattamenti sanitari (ivi compreso il controverso ruolo delle multinazionali del farmaco in tutta la vicenda) alla destra nazionalista.
La quale dopo essere diventata prima oppositrice della globalizzazione
e interprete della rabbia sociale da quella derivante, nonché principale riferimento politico di ceti popolari e classe media impoverita, adesso si appresta ad assurgere in pompa magna al ruolo di unico difensore dello Stato di diritto e, più in generale, dei sistemi di democrazia costituzionale conosciuti in Europa nel secolo scorso.
Con il prevedibile risultato che, a breve, più di qualche anima bella si sveglierà in una realtà molto diversa da quella che ha sempre immaginato.