Dopo le elezioni europee il diluvio

Renzi è ancora in luna di miele con quei milioni di persone che (secondo i sondaggi) credono in lui. Ma molto presto caleranno notti senza luna, ed i fiduciosi dovranno farsi i conti in tasca con il lanternino. La Tasi, per ora taciuta dai media come se fosse nemmeno in cantiere, si farà avanti con prepotenza, unitamente ad altre “sorprese”.

Berlusconi a “Matrix” (6/5) ha ventilato che il governo in carica sta già pensando di reintrodurre l’imposta di successione che lui aveva abolito quand’era premier, portandola addirittura al 45% come già succede in molti paesi europei. D’altronde si sono adeguate le rendite finanziarie  che dal 12% sono approdate al 25% (un punto in più rispetto alla media dell’eurozona), ma naturalmente ciò che fa Renzi viene ritenuto giusto per il benessere della cittadinanza. Dati recenti affermano che il debito pubblico ha raggiunto il 13,2% del PIL e la disoccupazione generale rimane stabile al 12,8%, quindi è con i numeri che si devono fare i conti, non con le chiacchiere.

Possono dire cosa vogliono i cialtroni seduti intorno al tavolo di palazzo Chigi, ma il lavoro non si crea per decreto. Che lo spread continui a calare perché i mercati stanno dando fiducia all’Italia renziana, non porta alcun beneficio nelle tasche dei piccoli risparmiatori, che vedono solamente ridotti i loro introiti per il decurtamento drastico dei tassi di interesse sui titoli di stato. Renzi afferma che non ci sono più falchi e colombe in Fi, ma solo iene e sciacalli che scommettono sul fallimento dell’Italia e del suo governo, ma mente per raggiungere il suo obiettivo, che è quello di continuare a governare fino al 2018 senza passare attraverso le elezioni. L’ottimismo ed il pessimismo non c’entrano affatto. Siamo messi male, e Renzi lo sa benissimo. Sta solo provando a farci credere il contrario.

di Giuseppe Franchi    N.a.a.