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A Roma il ristorante che vieta l’ingresso ai bambini

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A causa di episodi spiacevoli dovuti alla mancanza di educazione, in questo locale non è gradita la presenza di bambini minori di anni 5, nonché l’ingresso di passeggini e/o seggioloni per motivi di spazio. Certi della vostra comprensione, si ringrazia anticipatamente la gentilissima clientela”.

Firmato: “Il Comandante”.

 

Il Comandante è il titolare del ristorante che ha affisso sulla porta il cartello con la dicitura di cui sopra.

La Fraschetta del Pesce“, zona Casal Bertone, periferia della Capitale. Fila per entrare, fila per mangiare, fila per andare in bagno, fila per prenotare. Un ristorante molto gettonato e, a detta degli utenti di Tripadvisor, dove si assaporano ottimi piatti.

Famoso dunque per la buona cucina e da ieri per il cartello che ha scatenato durissime polemiche sui social network.

Come al solito, chi scrive, ha lasciato un commento sul blog de “Il Messaggero” arrivando a collezionare quasi mille like. Cosa ho scritto? Che sono una mamma anche io, che ho un bimbo anche io (di 20 mesi) e che ai bambini non si deve e non si può perdonare tutto perché bambini.  I bambini vanno educati con severi “no” e se proprio non bastano anche con qualche scappellotto ( di cui i genitori di oggi non conoscono nemmeno il significato).

I bambini non sono “piezz ‘e core” come dicono i napoletani; nossignore, i bambini sono degli esseri meravigliosi, delle creature dolcissime ed innocenti. Ma sono anche dei grandissimi rompiscatole, tiranni in miniatura che corrono, urlano, ordinano, sbattono, tirano, rompono.

Da quando è nato mio figlio, saremo usciti dieci volte in tutto. Perché un bambino di otto, dieci, dodici, quindici mesi ha energia e curiosità inesauribili che non può sprecare stando seduto su un seggiolone. Il nano tiranno vuole andare a scocciare gli altri commensali, mettere le mani nelle borse che vede poggiate ai piedi delle signore sedute, vuole piazzarsi proprio davanti la porta della cucina e magari farla sbattere avanti ed indietro “per vedere cosa accade”.

Il “Comandante” magari ha sbagliato la forma ma non la sostanza.  I suoi clienti non gradiscono orde di dittatori urlanti. Bè, nemmeno io. Me ne basta uno dentro casa. E sono così altruista che evito di portarlo in giro in posti dove so si annoierebbe perché non è giusto  imporre mio figlio a perfetti sconosciuti.

Se i bambini non si sanno o non si vuole educarli…..si può rimanere tranquillamente a casa oppure andare da Mc Donald’s dove ci sono apposite aeree per bambini.

Per qualche anno si può rinunciare alle uscite serali; perché poi, quando meno ce lo aspettiamo, saranno più alti di noi, con un vocione grosso, un quaratadue di piede, una fidanzata al seguito, sogni nel cassetto, lo zaino in spalla a girare il mondo. E ci mancheranno quei piccoli nanetti con le manine appiccicose pronti a rompere qualsiasi cosa gli capiti a tiro.

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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