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Complimenti al Var Sport!

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COMMENTO AL CAMPIONATO

Ennesima giornata nera per gli arbitri e la Var: partenopei aiutati non poco nella vittoria interna contro il Bologna, Juve facilitata contro il Chievo decimato dall’arbitro mentre alla Lazio viene tolto l’ennesimo punto grazie ad una rete di gomito di Cutrone non vista né dall’arbitro né dalla Var. Inter e Roma in crisi con i nerazzurri che strappano un solo punto contro la Spal e i giallorossi sconfitti in casa dalla Samp. Vittoria in chiave europea per l’Atalanta contro il Sassuolo mentre l’Udinese corsara vince a Genova. Goleada del Verona in casa della Fiorentina e vittoria del Toro contro un Benevento sempre più rassegnato. Pari tra Crotone e Cagliari.

Che questo fosse un campionato falsato lo avevamo già detto senza tema di smentita quando alla Lazio avevano tolto tre punti all’Olimpico contro il Toro.

Ma fa rabbia vedere che lo scempio perpetrato a suo tempo non sia servito da lezione agli addetti ai lavori per fare un po’ di ordine e pulizia in un mondo dal quale si chiede semplicemente la giusta professionalità. Professionalità che continua invece a latitare tanto che questo campionato ad oggi sarebbe più giusto archiviarlo senza né vinti né vincitori perché non ha più nulla di regolare. Le prime due in classifica continuano, chi per un verso chi per l’altro, a ricevere aiutini-aiutoni di cui, tra l’altro, non avrebbero neppure bisogno, mentre bisogno di giustizia l’avrebbero le varie squadre che con loro se la giocano sperando vanamente che tutto resti nell’alveo della sportività.

E invece no: il rigore letteralmente inventato dall’arbitro Mazzoleni al San Paolo spiana la strada agli azzurri contro un Bologna che fino a quel momento aveva tenuto il campo in maniera egregia provocando la reazione indignata di un galantuomo e gran signore quale è Donadoni. Risultato: Napoli sempre avanti perché è comunque giusto che sia così. Sul campo di Verona, si consuma l’altra grande ingiustizia questa volta perpetrata contro un ottimo Chievo costretto a giocarsela in nove (questo non è più gioco del calcio) contro i campioni d’Italia che a quel punto ringraziano l’arbitro e riescono a segnare (chi non ci riuscirebbe?) contro una squadra decimata.

Bastien viene espulso per doppia ammonizione per aver appoggiato delicatamente una manina tra la spalla e il collo dell’avversario bianconero pronto a reagire come se avessero cercato di tagliargli la gola. Nulla da eccepire sul gesto commendevole di Cacciatore con le mani incrociate nel segno delle manette ma anche qui tutto nasce dal fatto che l’arbitro non voleva che lo stesso, prima atterrato nell’area avversaria, partecipasse all’azione in attacco della Juve già in vantaggio numerico (buon senso, spesso latore di giustizia sostanziale, dove sei?!).

E finalmente eccoci giunti al clou della giornata e, guarda caso, chi c’è di mezzo? Sempre la Lazio, invisa, odiata e…invidiata da tre quarti del mondo del pallone. Il primo goal di Cutrone del Milan che mette la partita sui binari della conseguente vittoria dei rossoneri, è chiaramente  frutto di una deviazione con il gomito altro che testa! E il bello della situazione è che né l’arbitro, che era a non più di quattro metri, né la Var eccepiscono nulla. Risultato: Lazio derubata di un altro ennesimo punto legittimo  e via così alla viva il Var!

E siccome il diavolo fa le pentole ma non  i coperchi, ad assicurare un  minimo di giustizia sportiva ci pensano da sole Inter e Roma che racimolano  un solo punticino in due, quello strappato dai nerazzurri sul campo “malefico” della Spal. ma non finisce qui come direbbe qualcuno, perché, vedrete, si troverà prima o poi il modo di far frenare ancora la banda Inzaghi. Dietro tra i pedalatori onesti l’Atalanta continua a macinare bel gioco e a prendere punti mentre, come detto, la Sampdoria del suo giallorossissimo presidente continua a stupire e a rimanere lì ancorata al sesto posto che vuol dire tanto.

Goleada del Verona in casa dei Viola sempre più giù in classifica ma soprattutto sempre più giù di morale: tifosi infuriati contro la società e la dirigenza, Pioli infuriato con i suoi, i suoi infuriati contro il destino. L’Udinese di Oddo continua a mietere vittime, a farne le spese questa volta è il Genoa di Ballardini costretto ad ammainare bandiera a Marassi mentre il Toro vince facile facile contro il Benevento che dopo i primi punti sembra aver di nuovo smarrito la strada verso una salvezza che ora come ora è a dodici lunghezze di distanza. Salvezza alla quale continuano ad aggrapparsi invece Crotone e Cagliari che si dividono la posta in palio.

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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