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La grande storia dei derby. Torino-Juventus

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La grande storia dei derby. Torino-Juventus

Agresti Romeo; Salvatico Alessandro

? 13,00

2012, 267 p., brossura

Edizioni della Sera (collana Sport Traiettorie)

Il calcio, ma come tutti i momenti di aggregazione e di tifoseria, è capace di unire uomini di ogni estrazione sociale sotto il nome di una squadra, di un risultato sia favorevole che non: lo scriveva già il poeta Umberto Saba nelle sue cinque poesie sul gioco del calcio riferendosi ai giocatori: «sputati /dalla terra natia, da tutto un popolo /amati». Nell?istante del goal il nostro grido di esultanza ha lo stesso ritmo di quello del nostro vicino e anche la persona più fredda sa come sciogliersi in un abbraccio.

Un clima particolare in cui tutti questi elementi vengono portati al massimo e l?atmosfera si fa ancora più tesa, quando si tratta di derby. E il libro “La grande storia dei derby. Torino-Juventus” edito da Edizioni della Sera ad opera di Romeo Agresti e Alessandro Salvatico tratta proprio di questi momenti unici e tesi in cui le due squadre del capoluogo torinese si scontrano nella «stracittadina più antica del campionato di Serie A» come riporta uno dei primi capitoli. Lo affermano anche Paolini Pulici e Luigi De Agostini nelle due prefazioni, una per squadra: «prima di viverlo, lo puoi solo intuire, come ogni cosa; quando lo tocchi con mano, il derby, lo capisci» e «è una partita speciale, l?attesa si avverte nell?aria per tutta la settimana precedente».

Torino e Juventus sembrano essere per i propri tifosi non solo due, importanti, squadre di calcio, ma anche dei simboli. Scrive Pulici nella prefazione: «la Juve erano gli Agnelli e la Fiat, noi, per contro, gli operai, il ceto povero». Da una parte un Torino nel quale il popolo del capoluogo si vede rappresentato e dall?altra una Juventus nata su una panchina davanti al liceo (una delle curiosità che il libro offre ai lettori), dal nome che vuole risuonare esotico «perché da subito non vollero legare la loro creatura a Torino» per puntare con lo sguardo «sul mondo e sul futuro, all?internazionalità».

Ogni scontro presente nel libro non viene presentato come un freddo ammasso di dati calcistici, ma viene imbastito una narrazione volta a far comprendere al lettore le condizioni in cui versavano le squadre, gli eventuali assenti, com?era andato il campionato etc. La scrittura è scorrevole anche grazie ad una sottile ironia al di sopra delle parti rivolta ad entrambe le squadre. Sono molti i nomi che compaiono tra calciatori e dirigenti, il che per i più appassionati potrà essere un buon ripasso e per gli altri un buon momento di approfondimento.

“La grande storia dei derby. Torino-Juventus” è un libro che sa farsi leggere: lo troverebbe piacevole anche un non amante del calcio. Certo, bisogna tenere conto che rimane pur sempre un libro “di massa” non per chi cerca magari una descrizione particolareggiata in tutto e per tutto degli accadimenti di quella tal partita o dati tecnici. E? un libro che vuole sicuramente essere informativo e diretto a chi mastica calcio, ma non disdegna di fare un salto tra le fila di coloro che sono tiepidi tifosi o del tutto digiuni. Perché, alla fine, narrare la storia di derby è un po? come narrare la storia di Torino stessa.

Luca V. Calcagno

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Di Redazione Elzeviro.eu

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