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PADOVA – Prima dei colpi effettuavano svariati sopralluoghi, usando anche strumenti tecnologici, radio trasmittenti e cannocchiali.
La banda, composta da da cinque napoletani, è considerata, ddagli inquirenti, responsabile del furto ai danni, avvenuto la notte tra sabato e domenica scorsi, al centro di smistamento meccanografico delle Poste in zona industriale a Padova.
La banda era addirittura riuscita ad accedere ad alcune aree riservate del centro smistamento di Camin. I cinque, che erano pedinati dagli agenti della Squadra Mobile di Padova, sono stati bloccati ed arrestati, e la refurtiva interamente recuperata.
Le indagini erano partite dalla segnalazione di un cittadino della zona che aveva notato movimenti sospetti da parte di una Alfa Romeo 156, con a bordo dei soggetti poco raccomandabili dall’accento meridionale.
La polizia iniziava quindi i pedinamenti, durati circa dieci giorni e, sabato sera quando il veicolo veniva notato in zona industriale, la Mobile dislocava alcune pattuglie in loco. Nel corso del pedinammento, emergeva anche una seconda autovettura, Renault megane, che veniva utilizzata dal cosidettto “palo“.
Al momento dello scambio passeggeri tra i due veicoli, gli agenti della Questura Euganea facevano scattare il blitz e, durante la perquisizione degli abitacoli delle vetture, venivano rinvenuti dei sacchi del centro meccanografico di smistamento, che contenevano assegni circolari per un ammontare di ben 200mila euro e decine di Poste Pay e carte di credito che sarebbero state velocemente clonate per essere anche queste monetizzate dalla banda.
Tutti e ciqnue i soggetti venivano tratti in arresto e messi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
