Catena umana, lancio di palloncini e Mole illuminata di blu in diretta su Rai Tre
TORINO – Si è svolta in un’atmosfera festosa e piena di gioia la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo in via Montebello ai piedi della Mole Antonelliana, conclusasi con una lunga catena umana attorno al monumento storico torinese, il lancio di palloncini da parte dei partecipanti e l’illuminazione della Mole di blu, il tutto avvenuto in diretta su Rai Tre alla trasmissione “Ci siamo – Serata per l’autismo“.
E’ iniziato nella tarda mattinata di ieri il via vai in Via Montebello con gli operatori, i volontari e gli educatori che hanno iniziato ad allestire gli stand intorno a mezzogiorno, tra le realtà presenti e che hanno contribuito l’organizzazione la Scuola Cottolengo di Torino, l’Associazione Missione Autismo, l’Angsa (Associazione Nazionale Genitori di Soggetti Autistici) e la società sportiva cottolenghina GiuCo ’97 dedita all’attività sportiva con lo scopo di integrare i minorenni disabili in una squadra.
Dopo i saluti istituzionali, avvenuti intorno alle ore 19, da parte dall’Assessore comunale allo Sviluppo e all’Innovazione Enzo Lavolta, del Vicepresidente del Consiglio Comunale di Torino Silvio Magliano e del Dott. Fabrizio Manca direttore generale del MIUR in Piemonte, è iniziata la preparazione della famose catena umana accompagnata da una lunga attesa culminata infine con il grande flashmob del lancio di palloncini attorno alla Mole, tutto ripreso in diretta sul terzo canale nazionale.
L’autismo è un disturbo neuro-psichiatrico, un tempo noto come Sinodrome di Kanner e oggi noto anche come spettro dell’autismo, che inibisce l’interazione sociale e la comunicazione verbale dell’individuo colpito e che si manifesta con comportamenti stereotipati e ripetitivi a partire dal primo anno e mezzo di vita. Secondo le fonti del Ministero della Salute, in Italia oggi ci sono 2,5 casi di autismo ogni 1000 bambini.
E’ una tematica che ha progressivamente guadagnato terreno e attenzione presso l’opinione pubblica negli ultimi anni, tuttavia nonostante i numerosi studi degli ultimi anni non vi è ancora stata accertata l’origine di questo disturbo che colpisce in tenera età. Quando si pensa all’autismo a molte persone torna in mente il personaggio interpretato da Dustin Hoffman in Rainman negli anni ’80, un personaggio in grado di memorizzare pagine di interi libri con uno sguardo e in grado di prevedere e calcolare, nel proprio isolamento, le statistiche di una roulette da casinò al punto da sbancarla; purtroppo l’autismo presenta diverse sfumature e sfaccettature in moltissimi casi il ritratto dell’autistico non corrisponde sempre e per forza a quello del personaggio interpretato da Hoffman.
Nonostante sia ancora stata stabilita un’origine dell’autismo, tramite la ricerca, negli ultimi anni ha preso molta quota la tesi secondo cui vi sia un’origine genetica derivata dai geni del soggetto, origine genetica che tende a emergere quando il soggetto si trova nell’età compresa tra 1 anno e mezzo e i 2 anni di vita. Tuttavia, oltre alla ricerca sull’origine, il problema dell’autismo comporta anche un’altra serie di problematiche logistiche anche a livello pratico, ossia, l’adeguata assistenza sanitaria e scolastica ai soggetti autistici nonché umana e morale ai genitori di questi, i quali in molti casi purtroppo sono costretti a fare i conti e ad affrontare il problema da soli.
Ieri sotto la Mole è stato lanciato un messaggio, ora non resta che vivere per scoprire quale sarà l’esito di questo.