VICENZA – Un drone sarebbe stato venduto ad un bellunese dell’Isis. E’ quanto emerso dalle indagini condotte dai Carabinieri del Ros di Padova e coordinate dalla procura antiterrorismo di Venezia, che hanno portato all’indivisuazione, fra le montagne del Veneto un addestratore del gruppo Stato Islamico.
Dagli accertamenti è emerso che ad uno slavo trentenne era stato affidato il compitoo di preparare i musulmani convertiti alla causa del Califfato ad andare a combattere in Siria e Iraq ed era arrivato in Veneto con l’incarico di addestrare il bosniaco Ismar Mesinovic, che viveva a Longarone, e il suo amico Munifer Kalamaleski, di Chies d’Alpago.
Se l’addestratore era il braccio operativo, l’indottrinamento ideologico veniva invece gestito dal predicatore Bilal Bosnic, l’imam itinerante ora in carcere a Sarajevo con l’accusa di reclutamento.
Il bosniaco, prima della sua partenza per la Siria, aveva ricevuto l’ordine di acquistare, tramite un ignaro complice, un drone di fabbricazione italiana che avrebbe poi portato con se per un possibile impiego militare. L’acquisto sarebbe avvenuto a Vicenza.
Prima d’ora non era mai emerso l’utilizzo da parte dell’Isis di droni costruiti e commercializzati in Italia. Del drone si sono perse le tracce, di certo si sa che nonostante l’addestramento ricevuto nel Bellunese dall’«inviato» dell’Isis, il jihadista Mesinovic è morto in azione in Medio Oriente.