IVREA: – E’ ancora mistero sul ritrovamento del corpo senza vita di una donna di 48 anni di Ivrea, impiegata dell’Azienda Energetica Gas di Ivrea, che è stato ritrovato intorno alle 12.45 mercoledì a Chiaverano da Alessandro Moia, figlio del titolare dello Chalet Moia.
Il ragazzo stava facendo, come riferito nell’articolo di ieri, una perlustrazione quando ha notato sulla riva del lago una borsetta. Poco distante il cadavere della donna.
Immediatamente ha avvisato il 113 che ha provveduto ad inviare sul posto le pattuglie di servizio. Sul posto è arrivato anche il medico legale Mario Apostol per gli accertamenti di rito. Poco distante è stata ritrovata la Ford Ka della vittima.
Non sono stati rilevati segni di violenza sul corpo della donna che aveva la testa incastrata tra due rocce, ma non era in acqua. Sarebbe morta per un malore, una caduta o per suicidio. A quest’ultima ipotesi porta il ritrovamento nella borsa di alcune confezioni di farmaci.
Gli uomini del Commissariato di Ivrea mantengono il massimo riserbo, ma escludono la morte violenta. Sarà l’autopsia disposta dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Ivrea Lorenzo Boscagli a chiarire le cause del decesso.
La donna viveva con i genitori ad Ivrea in via Lago San Michele.