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Vicenza: l’invasione dei cinesi

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VICENZA – Continuano ad aprire attività commerciali, l’ultima in viale Roma, al posto della storica libreria “Galla 2000”.                 
Sono decine i metri quadrati, una volta occupati da testi universitari, che si sono trasformati in scaffali dove troneggiano magliette a tre euro piuttosto che pantaloni a sei.

 

In vetrina manichini con jeans strappati piuttosto che magliette con lustrini e pajettes o scarpe con tacchi altissimi. E ancora borse, abiti. Un biglietto da visita straordinario per chi vuole capire come vanno i gusti in questa città.

 

La scritta “Galla” è stata malamente coperta e l’apertura è avvenuta tra sabato e domenica come se nulla fosse. Tanto si sa, loro lavorano a tutte le ore del giorno, come del resto la maggioranza dei negozi gestiti da stranieri, con abitudini diverse da quelle a cui siamo abituati.

 

Anche i numeri sono indicativi: in città, sulla base dei dati forniti dall’Ufficio di statistica (si riferiscono al 2012) risiedono 652 cittadini provenienti dalla Repubblica popolare cinese (332 sono maschi e 320 femmine e tra loro, naturalmente, ci sono anche i bambini). E questi sono i dati ufficiali, dei cittadini regolarmente residente ma, e la domanda sorge spontanea, quanti sono i clandestini che vengono sfruttati?

 

È proprio vero. Gli unici che non conoscono la parola crisi, sono i cinesi.

 

Diego pdn

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Di Redazione Elzeviro.eu

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